La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa non paga, depuratori a rischio

Abbanoa non paga, depuratori a rischio

I dipendenti della ditta Acciona, senza stipendi da due mesi, potrebbero sospendere il presidio e la gestione degli impianti

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SASSARI. Se Abbanoa non metterà mano al portafogli e pagherà i debiti con le ditte che lavorano per suo conto, le conseguenze potrebbero essere molto gravi. C’è innanzitutto la questione dei depuratori. La gestione e il presidio è affidata alla società Acciona, ma i dipendenti sono in stato di agitazione. A perorare la loro causa c’è il sindacato Femca Cisl, che denuncia una situazione assolutamente intollerabile: «Il baratro nel quale è finita Abbanoa sta mettendo in seria difficoltà e trascinando in giù altre aziende. I dipendenti Acciona, per esempio, sono in arretrato di 2 mensilità e mezzo. Questo perché Abbanoa ancora non ha sborsato 14 milioni di euro».

Le famiglie dei dipendenti non possono durare a lungo senza percepire gli stipendi, in quanto tutti hanno una serie di scadenze da rispettare: dal mutuo, alle finanziarie, alle bollette (comprese quelle dell’acqua). E i pesanti ritardi nel pagamento delle retribuzioni sono una costante che praticamente si ripresenta puntuale ogni mese. «Se entro qualche giorno la situazione non cambierà – avvertono sindacati e dipendenti – smetteremo di presidiare i depuratori e si verificheranno grossi problemi nella sicurezza vista ambientale. Dispiace arrivare a tanto, ma non possiamo ogni giorno recarci al lavoro senza sapere se e quando verremo pagati». E ancora: «La politica regionale è a conoscenza del nostro disagio? I Comuni lo sanno?». Nei giorni scorsi la società Abbanoa è stata oggetto del primo pignoramento ufficiale: un creditore ha fatto istanza per una somma dovuta piuttosto consistente, e un autospurgo della società è stato sequestrato. Si tratta di un mezzo indispensabile per il gestore dei servizi idrici, visto che rivolgersi a una ditta esterna comporterebbe dei costi notevolissimi. Inoltra un autospurgo nuovo ha un valore che supera i 150mila euro. Purtroppo però, e questo è l’aspetto più preoccupante, pare che i creditori in questi anni siano diventati numerosi, e le istanze di pignoramento potrebbero arrivare tutte in una volta. Per una società così esposta con le banche e con un buco di bilancio enorme, potrebbe trasformarsi nel definitivo colpo di grazia. (lu.so.)

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