Un nuovo futuro per ottantasei giovani
Ecco il bilancio del progetto “L’impresa della legalità” che ha permesso il contatto tra le imprese e ventenni disoccupati
SASSARI. Provengono da realtà sociali svantaggiate e cercano un lavoro consapevoli che l’impegno è l’arma più efficace per crescere.
Senza retorica hanno raccontato la loro esperienza a conclusione del progetto “L’impresa della legalità”, cofinanziato dall’Unione europea e della Regione con l’obiettivo di favorire l’incontro fra giovani e imprese.
Ieri a Palazzo di città, dopo un percorso formativo di nove mesi, affiancati dai responsabili del progetto, un centinaio giovani ha partecipato alla presentazione dei risultati di un’esperienza destinata a diventare un modello da imitare. Il programma ha coinvolto quattro città: Sassari, Comune capofila, Porto Torres, Alghero e Sorso, realtà caratterizzate da un tessuto socio-economico simile e dalla relativa vicinanza.
Con il supporto del personale dei Servizi sociali dei quattro centri e la gestione operativa affidata alla cooperativa Airone, 86 giovani, tra i 20 e 23 anni, sono stati inseriti in quattro percorsi di preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro.
Impensabile avviare il progetto senza la disponibilità delle imprese che hanno risposto con slancio: 52 aziende del territorio al termine della formazione, durata tre mesi, hanno accolto 67 tirocinanti che per i successivi sei mesi hanno lavorato nei settori di riferimento. «I laboratori propedeutici – ha spiegato infatti Silvia Monti, coordinatrice della cooperativa Airone – erano mirati alle caratteristiche del Comune: manifatture e artigianato a Sassari, turismo ad Alghero, commercio e servizi a Porto Torres e agricoltura a Sorso». Al bando hanno risposto in 229, ai corsi sono arrivati in 86, due sono stati assunti a tempo indeterminato e sei saranno presto chiamati con contratti a termine.
«Un risultato straordinario – commenta soddisfatto Stefano Sotgiu (Policy) – soprattutto se messo in rapporto alla difficile situazione economica del nostro territorio».
Tra i ragazzi che ieri affollavano il parterre del teatro civico, l’entusiasmo era palpabile. C’era Erika, 21 anni, sassarese, che ricomincerebbe anche subito: «Finalmente – dice – ho capito come funziona il mondo del lavoro e ora so come muovermi».
Poco più avanti fa eco Simone, 18 anni, di Alghero: «E’ stato uno scambio reciproco di esperienze, il mio impegno in cambio di conoscenze preziose». Francesca, 20 anni, di Sorso, non ha alcun dubbio: «Un’esperienza personale e professionale intensa che sono pronta a ripetere» e sulla stessa frequenza è sintonizzata Erika, 23 anni, di Porto Torres: «Solo quando si lavora si capisce davvero il grande valore dell’impegno». Ma il senso del progetto è anche nei numeri che hanno caratterizzato gli interventi formativi nei quattro centri del Sassarese: una trentina di specialisti tra insegnanti, tutor, educatori e consulenti hanno lavorato alacremente per dare ai ragazzi strumenti certi e adeguata motivazione a frequentare i 67 tirocini nelle 52 aziende ospitanti senza le quali il progetto non sarebbe stato possibile.
Un filmato, che racconta le loro storie è stato proiettato durante la mattinata e nei prossimi giorni sarà caricato sui siti istituzionali dei Comuni. I protagonisti diventano così testimonial delle loro stesse esperienze.