La Nuova Sardegna

Sassari

Rete di allerta contro lo tsunami

Rete di allerta contro lo tsunami

Il Mediterraneo e la Sardegna non sono esenti dal rischio di un’onda marina causata da un terremoto

06 maggio 2014
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SASSARI. Se l’isola è restata finora immune dalle devastazioni dei terremoti, chi teme le catastrofi naturali guarda con occhhio sempre più preoccupato verso un altro fenomeno che ha colpito tragicamente alcune zone del globo. Quello dello tsunami e delle sue onde gigantesche che inghiottono la terra spazzandola via. Che, secondo teorie forse un po’ ardite, avrebbe già fatto la sua comparsa, millenni orsono, in Sardegna.

Il Mediterraneo non ne è esente comunque, e il dirigente dell’Ingv Alessandro Amato conferma . «Un terremoto avvenuto a Creta nel 365 dopo Cristo fu di dimensioni tali da generare uo tsunami che si riversò sulle coste dell’Egitto e della Libia, distruggendo città e colonie romane. E per arrivare a tempi più vicini, nel 2004 una fortissima scossa nel nord dell’Algeria, di magnitudo tra 6 e 7, generò un piccolo tsnumani – aggiunge Amato –che fu rilevato anche a Carloforte e alle Baleari». Perciò all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia stanno realizzando un sistema di «allerta tsunami»di cui anche la Sardegna andrà a far parte.

«Si tratta di un monitoraggio costante dei terremoti di Grecia, NordAfrica e per restare in Italia, di Sicilia e Calabria, zone altamente sismiche, per verificare velocemente la magnituto del sisma prima che l’onda marina che genera arrivi e provochi disastri. In questo modo si possono mettere in atto misure di emergenza, come l’evacuazione delle coste, consentendo così di salvare molte vite umane». (p.f.)

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