La Nuova Sardegna

Sassari

Ragazzi in volo controvento, il riscatto sociale inizia dall’arte

di Antonio Meloni

Coinvolgente spettacolo ai Salesiani dei giovani del centro diurno della giustizia minorile Il primo passo di un lungo e articolato percorso che proseguirà nella struttura di Piandanna

09 giugno 2014
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SASSARI. L’arte come strumento di riscatto per recuperare il senso delle cose che si credeva perduto e riprovare a spiccare il volo anche con il vento contrario. Molti di quei ragazzi che l’altro ieri hanno calcato il palcoscenico dell’oratorio salesiano, al Latte dolce, solo tre mesi fa erano convinti che in presenza di quel vento così ostile non sarebbero mai riusciti a riprendere quota. Ma poi, grazie al sostegno di una squadra e alla volontà di ognuno di loro, hanno aperto le ali e il volo, quel volo, è diventato realtà.

Sono i ragazzi del centro diurno della giustizia minorile, struttura attiva dal febbraio scorso nella Cittadella giudiziaria del tribunale dei minori e gli applausi strappati al folto pubblico presente in sala, in occasione dell’inaugurazione, non erano certo di circostanza. Hanno ballato, cantato, suonato, recitato e sotto quei riflettori, assieme alle performance, d’incanto è arrivato quel riscatto che ognuno di loro cercava da tempo. Lo hanno chiamato “Volare controvento”, un nome evocativo per battezzare un progetto destinato a diventare un modello da imitare.

«Si tratta di proporre un nuovo approccio – scandisce a margine dello spettacolo Isabella Mastropasqua, responsabile della giustizia minorile in Sardegna – pensare al concetto di recupero in maniera diversa con l’avvio di programmi che mettano al centro il coinvolgimento, l’impegno e la creatività».

All’interno della struttura di Piandanna, grazie al contributo del Comune, nei mesi scorsi sono stati avviati alcuni laboratori in cui operano educatori, assistenti sociali, esperti che guidano i ragazzi nelle attività in cui mostrano di essere particolarmente versati. Imparano a usare il computer, a fare la pizza, ma apprendono anche le tecniche della pet terapy e un folto gruppo frequenta il laboratorio di musical, guidato da Marilina Faedda, che per tre mesi li ha seguiti lungo un percorso che li ha portati, con successo, fino al palcoscenico.

«Ora si tratta di lavorare – prosegue Mastropasqua – per creare una fitta rete con altre realtà associative”. Quello di venerdì sera era solo un assaggio perché – hanno spiegato i responsabili del Centro – l’inaugurazione vera e propria sarà fatta più avanti a Piandanna».

Ma non è un caso che la presentazione del musical “Audizioni”, esito felice di questo programma, sia stata fatta nella sede dei salesiani: «Ogni giovane ha un suo punto d’accesso al bene _ spiega don Luca Manconi citando don Bosco _ l’educatore ha il compito di trovarlo e di condurre quel giovane sulla via del bene».

E se questo è il criterio ispiratore, c’è da dire subito che il personale del Centro diurno ha davvero centrato nel segno. Una serata di allegria e intrattenimento, scivolata piacevolmente tra gli applausi scroscianti e l’entusiasmo generale di protagonisti, pubblico, addetti ai lavori ed educatori. Un successo condiviso e ricco di significato per tutti.

E non è certo mancata la commozione soprattutto quando alla fine dello spettacolo una ragazza, visibilmente commossa, ha preso il microfono e nel ringraziare gli educatori ha detto di avere ritrovato se stessa, di avere capito qual è il sentiero giusto da percorrere: «Ho scoperto la parte di me che cercavo da tempo».

Chiusura in bellezza, con un ricco buffet in cui non potevano mancare le pizze sfiziose preparate dai ragazzi che hanno frequentato il laboratorio di pizzeria. Ennesimo balzo in avanti per tanti giovani che, alla faccia del vento contrario, da qui possono iniziare davvero a volare.

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