La Nuova Sardegna

Sassari

Sanna neo sindaco che non cede e vara la “sua” giunta

di Giovanni Bua
Sanna neo sindaco che non cede e vara la “sua” giunta

Sassari, il primo cittadino rompe gli indugi e cala nove nomi senza nessun rappresentante delle aree di Spissu, Lai e Demontis

12 giugno 2014
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SASSARI. Habemus giunta. Dopo giorni passati, come Penelope, a tessere equilibri di giorno per sconciarli ogni sera, il sindaco Nicola Sanna ha deciso di rompere gli indugi. E varare una giunta al Napalm, molto simile a quella che era stato a un passo dallo sganciare sabato sopra le teste delle correnti del Pd cittadino.

Lo strappo. «Nove nomi, 4 donne e 5 uomini nella direzione del rinnovamento», recita il comunicato che presenta gli assessori. E nel segno di uno strappo netto, con l’orologio che è tornato di colpo indietro alle fasi roventi delle primarie. Tra i neo assessori cittadini infatti non figura nessun nome ricondicibile a Giacomo Spissu, nessuno a Silvio Lai. E nessuno a Salvatore Demontis. Clamorosamente perché proprio con l’astro nascente dei soriani isolani l’accordo sembrava chiuso, con una poltrona da vicesindaco per il più votato Antonio Piu. Che però, martedì notte, galeotta una telefonata, ha abbandonato di colpo la riunione, facendo capire che ieri sarebbe stata bufera.

I non eletti. E così è stato. Oggetto del contendere sempre lo stesso. Spissu e Lai non vogliono perdere il vantaggio monstre in aula, dove, sottraendo anche i 4 consiglieri di Demontis Sanna potrebbe contare solo su due fedelissimi. Sanna prova a chiedere la disponibilità a Esmeralda Ughi, poi a Salvatore Sanna, e chiaramente a Antonio Piu. Libererebbero i posto in aula per Luca Taras e Maria Francesca Fantato, area Carbini il primo, civatiana la seconda. E per Luigi Polano (Spanedda-Bruno). Si tratta.

L’ascia di guerra. Ma alle 18 arriva un comunicato in cui 13 consiglieri (il blocco Spissu-Lai, i 4 di Demontis più Giancarlo Serra del PdS e GiampaoloManunta dell’Idv) chiedono «trasparenza, collegialità e democrazia partecipata nella scelta della giunta». Al netto delle parole è di fatto una dichiarazione di guerra. E Sanna la raccoglie. Convoca gli assessori e alle 21 nomina la giunta.

Il dado è tratto. L’elenco di nomi è appunto quello di venerdì, con una differenza però di enorme peso: l’assessore al Bilancio Amalia Cherchi di Ora Sì. Un chiaro segno di un accordo pesantissimo che alla fine è arrivato: quello con Gianfranco Ganau. Che riequilibrerebbe un bel po’ i numeri in aula che comunque rimangono da cardiopalma.

La giunta. Ma vediamo nomi e deleghe: Gianni Carbini (Pd) sarà vicesindaco e avrà le deleghe alle Politiche ambientali, agro, verde pubblico e decoro urbano. Luca Taras (Pd)avrà la deleghe alle Politiche per la mobilità urbana e rurale, polizia municipale e protezione civile. Monica Spanedda (Pd) Politiche per lo sviluppo locale, programmazione, cultura, turismo, affari generali e legali. Alessio Marras (SbD) Politiche per la pianificazione territoriale, attività produttive ed edilizia privata. Maria Grazia Manca (SbD), nata a Sassari il 26 febbraio 1958, con delega alle Politiche sociali, pari opportunità e partecipazione democratica. Ottavio Sanna (PdS) Politiche abitative, lavori pubblici e manutenzioni. Poi Amalia Cherchi, nata a Banari di cui è stata vicesindaco, avrà Politiche finanziarie, bilancio e tributi, patrimonio e contratti. A seguire Maria Francesca Fantato,assessore alle Politiche educative, giovanili e sport. Infine Luigi Polano con Politiche per l'innovazione, servizi informativi, personale e Punto Città.

Operativi. «Si tratta di una giunta che deve essere immediatamente operativa per garantire il governo della città - afferma Nicola Sanna - e ho così proceduto senza ulteriore indugio, considerata la grave crisi economica ed occupazionale che attanaglia il nostro territorio, in attesa che la commissione elettorale centrale definisca i nomi degli eletti del consiglio. In questi giorni di consultazioneho illustrato uno schema di lavoro sulla composizione della giunta e della presidenza del consiglio comunale che tenesse conto della forza di tutta la coalizione. Altri incarichi e impegni delle singole forze politiche non presenti in giunta, saranno assunti nel corso dell'attività di governo e di gestione dell'organo consiliare e della governance del territorio, completando così il quadro politico rappresentativo di tutte le forze che hanno contribuito al successo elettorale del centrosinistra. Nell'attribuzione delle deleghe assessoriali ho tenuto conto del mandato conferitomi dai sassaresi per la promozione del rinnovamento programmatico e dei gruppi dirigenti della nostra città che si è materializzato nella forte carica trasmessami dagli elettori, sia nel confronto delle primarie, che mi hanno individuato quale candidato Sindaco, sia dell'inedito e vasto consenso elettorale raccolto alle elezioni del 25 maggio».

L’affondo. Poi l’affondo: «In prima battuta, per quanto riguarda il Pd, ho offerto a tre consiglieri che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze e che si erano espressi a sostegno di Angela Mameli, la possibilità di essere onorati di servire la città assumendo al mio fianco la carica di assessore e/o vicesindaco; ne ho ricevuto un diniego immotivato fondato su equilibri interni di gruppi e correnti anacronistiche rispetto al rinnovamento proposto da Matteo Renzi, rinnovamento che personalmente sostengo convintamente. Confido nel loro senso di responsabilità e nella necessità di sostenere il sindaco nell'azione amministrativa, restando aderenti al mandato ricevuto: essere al servizio esclusivo della città. Ho quindi assunto le mie scelte in modo tale da garantire una rappresentanza politica che scaturisse, preferibilmente, dal passaggio elettorale, oltre che dalla competenza e dalla rappresentanza di genere. Ho varato così una compagine di governo forte e capace di affrontare i tempi impegnativi che avremo davanti».

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