La Nuova Sardegna

Sassari

I coniugi senza figli sono liberi di escludere i fratelli dal testamento

Sono un ex insegnante in pensione sposato con divisione dei beni all’atto del matrimonio. Mia moglie lavora ancora, non abbiamo figli. La casa è a me intestata da prima del matrimonio e la gestiamo...

18 giugno 2014
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Sono un ex insegnante in pensione sposato con divisione dei beni all’atto del matrimonio. Mia moglie lavora ancora, non abbiamo figli. La casa è a me intestata da prima del matrimonio e la gestiamo insieme con due auto, i miei risparmi, la mia pensione e il suo stipendio. Avendo io tre fratelli sposati con figli quanto spetterà a loro dei miei beni se dovessi mancare prima io o lei? È consigliabile fare testamento, pur avendo da parte mia l’intenzione di lasciare metà della casa e, forse, dei miei beni a mia moglie?

Premesso che il regime di separazione o comunione dei beni non ha nessuna rilevanza in materia successoria, occorre dire che ciascun coniuge può liberamente disporre dei propri beni per testamento salvi i diritti dei legittimari (figli, coniuge ed eventualmente ascendenti). Nell’ipotesi in oggetto, non essendovi figli e - presumibilmente - ascendenti, il coniuge può disporre dei suoi beni a favore di tutti o alcuni dei fratelli o anche di estranei. Ha solamente l’obbligo di rispettare la quota riservata per legge all’altro coniuge (metà dell’eredità). Se non fa testamento si apre la successione per legge e l'eredità andrà al coniuge superstite per due terzi ed il rimanente terzo andrà ai fratelli in parti uguali. Al coniuge superstite e finché resterà in vita è riservato comunque il diritto di abitazione nella casa adibita a residenza familiare e il diritto all’uso dei mobili che vi si trovano a prescindere dal soggetto proprietario.(Ufficio studi del Consiglio notarile)

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