La Nuova Sardegna

Sassari

bancali

Detenuto si rifiuta di entrare in cella e pesta un agente

di Andrea Massidda
Detenuto si rifiuta di entrare in cella e pesta un agente

SASSARI. Davanti all’ordine di rientrare nella propria cella ha dato in escandescenze e si è scagliato contro un agente della polizia penitenziaria, pestandolo (pare anche con un bastone) al punto da...

24 giugno 2014
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SASSARI. Davanti all’ordine di rientrare nella propria cella ha dato in escandescenze e si è scagliato contro un agente della polizia penitenziaria, pestandolo (pare anche con un bastone) al punto da procurargli diverse ferite sulla testa e al collo. Ma anche da fratturargli una mascella. Sono insomma volate botte da orbi, ieri mattina, in una sezione del carcere di Bancali. Protagonista dell’aggressione è D.P., 35 anni, sassarese, rinchiuso nel penitenziario per reati legati allo spaccio di droga. La scena sarebbe stata ripresa interamente dalle telecamere di videosorveglianza presenti nell’istituto. L’uomo, che avrebbe dovuto scontare ancora dodici mesi di pena, è pertanto stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e sarà processato con il rito direttissimo stamattina. L’agente ferito, invece, dopo essere stato soccorso dai colleghi, è stato dapprima medicato nell’infermeria del penitenziario, dove gli sono stati applicati alcuni punti di sutura, poi è stato trasportato per accertamenti al pronto soccorso del Santissima Trinità, ospedale dal quale è stato curato e dimesso nel tardo pomeriggio. A denunciare quanto è accaduto è stato Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria. «Il grave fatto è successo senza alcuna ragione e sotto il controllo delle telecamere interne», segnala il sindacalista.

Gli fa eco il collega Antonio Cannas, segretario provinciale del Sappe, che evidenzia come situazioni di questo tipo sono sempre più frequenti e devono indurre la direzione del penitenziario a rivedere i criteri di sicurezza per gli agenti».

Proprio nei giorni scorsi Donato Capece aveva fatto notare a Roma che «la situazione penitenziaria in Sardegna è semplicemente scandalosa», spiegando come sia grave che «nonostante le tante denunce fino a oggi non sia cambiato nulla».

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