La Nuova Sardegna

Sassari

Lotta agli sprechi: stop allo stipendio d’oro del direttore Ersu

di Vincenzo Garofalo
Lotta agli sprechi: stop allo stipendio d’oro del direttore Ersu

Sassari, la Giunta regionale cancella il super-contratto della dirigente generale. Nel 2012 aveva incassato 166 mila euro

29 giugno 2014
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SASSARI. La Giunta regionale cancella il contratto fai da te del direttore generale dell’Ersu di Sassari. Un contratto con cui la dottoressa Maria Assunta Serra, nel 2011, si era auto-attribuita, con il beneplacito del Cda dell’Ersu, uno stipendio di gran lunga più alto di quello dovuto.

Serra, nominata direttore generale dell’Ersu il 1 luglio 2011, con un decreto dell’allora presidente della Regione, Ugo Cappellacci, aveva applicato a se stessa un contratto da dirigente esterno all’apparato regionale, figura che, in base alla legge regionale 31 del 1998, ha diritto a un compenso maggiorato rispetto ai dirigenti interni della Regione. Così, per il 2012, Maria Assunta Serra, ha potuto incassare una retribuzione di 166 mila 531,08 euro, lordi. Una cifra nettamente più alta rispetto a quella che la Regione ha pagato al direttore generale dell’Ersu di Cagliari, Michela Mancuso, che ha riscosso 111 mila 969,75 euro, a parità di incarico. Non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che Maria Assunta Serra, già direttore del servizio Affari generali della direzione generale di Area, già commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, non è un dirigente esterno alla’amministrazione regionale, ma fa parte a pieno titolo del’organico dirigenziale della Regione. Come spiegato nello stesso decreto del presidente della Regione con cui le è stato assegnato l’incarico di direttore generale dell’Ersu di Sassari, Serra è «dirigente del comparto dei dirigenti della Regione e degli enti regionali». Quindi il contratto a tempo determinato da dirigente esterno, con trattamento economico maggiorato, è fuori luogo.

A sancire che il direttore dell’Ersu di Sassari in questi anni ha ricevuto un compenso maggiore di quello dovuto, è l’assessore regionale degli Affari generali, personale e riforme, Gianmario Demuro, che rispondendo a un’interrogazione presentata in Consiglio regionale dagli esponenti del Pd, Luigi Lotto e Gavino Manca, ha sentenziato l’anomalia e, per mezzo di un’istruttoria della Direzione del personale, ha già «provveduto a richiedere all’Ente la rimozione di tutti gli atti non conformi alla normativa». Una decisione prese in punta di legge, come spiegato nella relazione dell’assessore Demuro: «la dirigente in questione non poteva essere nominata come dirigente esterno, sia perché Area è un ente regionale, al cui personale si applica il contratto collettivo di lavoro del comparto della Regione, sia perché la dirigente non era in possesso di tutti i requisiti previsti dall’articolo 29 per la nomina come dirigente esterno».

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