La Nuova Sardegna

Sassari

Tia, valanga di accertamenti in arrivo

di Salvatore Santoni
Tia, valanga di accertamenti in arrivo

Sennori, i mancati introiti della tariffa d’igiene ambientale fra il 2007 e il 2012 ammontano a circa 1,3 milioni di euro

10 luglio 2014
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SENNORI. L’evasione della tariffa d’igiene ambientale fra il 2007 e il 2012 ammonta a circa 1,3 milioni di euro. Sono questi i numeri shock con i quali si confronta l’amministrazione comunale di Sennori. In questi giorni partono i ruoli coattivi del 2007 (circa 118mila euro), cui seguiranno quelli del 2008. A breve al via anche gli accertamenti per il quadriennio 2009-2012.

La vicenda tiene le casse comunali in un rosso perenne da quando l’amministrazione firmò una transazione milionaria con la società della nettezza urbana. «È il risultato della politica disastrosa di quegli anni», accusa il sindaco Roberto Desini.

La storia. L’appalto della nettezza urbana fu affidato alla Manutencoop nel 2005, alla quale il comune doveva versare oltre un milione di euro l’anno, per 9 anni. I primi problemi si notarono nel 2008 quando il Tribunale di Sassari emise i primi decreti ingiuntivi che intimavano all’amministrazione di pagare gli oltre 550mila euro richiesti dalla società. Il Comune, da parte sua, si oppose al ricorso della ditta esigendo qualcosa come 1,3 milioni «a titolo di penali contrattuali».

Poi, a fine 2009, la società ottenne dal Tribunale la sospensione dell’efficacia delle “multe” emesse dal Comune. Intanto, con il passare dei mesi maturava il nuovo conto della ditta: circa 1,7 milioni (per il 2009), cui si sono sommati 300mila euro di ritardo sui pagamenti e 96mila di adeguamento Istat. Nel 2011 il conto dei crediti vantati dalla Manutencoop sfiorava i 2,5milioni di euro.

La transazione. «L’approvazione di un accordo è la maniera migliore per chiudere quest’annoso problema», aveva dichiarato in consiglio comunale l’allora sindaco, Antonio Canu, mentre chiedeva il voto favorevole per il testo della transazione che assicurava 1,45milioni alla Manutencoop e l’azzeramento della lite in corso, multe comprese. E se con la transazione si sono superate le rispettive pretese, avanzate da società e amministrazione comunale, è anche vero che la vicenda si è arricchita di effetti collaterali dannosi per le casse comunali «condannate da quel 6 maggio 2011 a una situazione di rosso perenne». Lo sostiene l’assessore al Bilancio, Mario Satta, che su quel segno meno ci sbatte il muso ogni giorno. «A oggi (ieri per chi legge) la cassa segna meno 200mila euro», spiega Satta. Un deficit di cassa impedisce all’amministrazione l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Detto in altri termini: come avere oltre 400mila euro in tasca e non poterli spendere.

Cartelle fantasma. L’assessore sposta l’attenzione dalla transazione alla mancata notifica delle cartelle della Tia. «Non hanno inviato ai cittadini le cartelle 2008 e 2009 – denuncia Satta, riferendosi alla passata amministrazione – probabilmente perché di lì a poco si sarebbero svolte le elezioni regionali 2009 e più tardi anche le provinciali 2010». Sì perché, in condizioni di cassa “normali” il pagamento delle spettanze alla società non avrebbe avuto le stesse ricadute devastanti sul bilancio. Perché «a parità di uscite – conclude l’assessore - ci sarebbe stata un’entrata data dal pagamento delle bollette dei cittadini, che invece, appena capito che la lotta all’evasione era lasciata al caso, hanno tratto le loro conseguenze lasciando passare gli anni». Una situazione che oggi costringerà i cittadini a fare i salti mortali per pagare ed evitare così l’escalation d’interessi e sanzioni.

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