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Sassari

Disabili, bimba privata del sostegno: il Tar condanna scuola e ministero

Disabili, bimba privata del sostegno: il Tar condanna scuola e ministero

Sassari, la Media 12 all’inizio dell’anno non ha garantito a una bambina autistica le adeguate ore con un insegnante di supporto

13 luglio 2014
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SASSARI. La scuola, per la loro bambina, è stato un impareggiabile strumento di crescita. Il contatto con i compagni e l’assistenza degli insegnanti sono riusciti ad allentare la morsa dell’autismo. I risultati sono stati eccezionali.

Per questo motivo due genitori si sono battuti con ostinazione per ottenere dalla loro scuola il massimo per la figlia, e quando l’istituto non è stato in grado di garantire un adeguato sostegno, loro hanno puntato i piedi e hanno agito per vie legali. E il Tar della Sardegna gli ha dato ragione, sancendo ancora una volta che l’istruzione è un diritto fondamentale, che non ammette giustificazioni, scuse o ritardi di alcun genere.

Così la scuola media numero 12 Brigata Sassari dovrà risarcire una famiglia perché per diversi mesi non ha ottemperato ai propri obblighi istituzionali. Infatti i genitori avevano preteso che sin dall’inizio dell’anno la propria bambina potesse usufruire di un insegnante di sostegno con un rapporto di 1 a 1. Cioè per tutto l’arco dell’attività didattica l’alunna con problemi cognitivi sarebbe dovuta essere affiancata da una guida.

Invece l’istituto, per problemi organizzativi e probabilmente di bilancio, non è stato in grado di coprire da subito l’intero arco delle 18 ore settimanali di lezione. Ha assegnato due insegnanti di sostegno, ciascuno con un incarico di sei ore, per un totale di 12 ore su 18. Ai genitori questa lacuna da parte della scuola non è andata giù.

Si sono documentati, hanno verificato che le loro richieste rientravano all’interno di un preciso diritto riconosciuto sia dalla giurisprudenza internazionale e sia dalla Costituzione italiana. E che la scuola non poteva in nessun modo accampare giustificazioni o ritardi di alcun tipo. Se uno studente con ritardi nell’apprendimento non è in grado con le proprie forze di affrontare da solo il percorso di formazione, allora è la scuola che ha il dovere di aiutarlo mettendogli a disposizione tutte le ore di sostegno disponibili.

In effetti questo in una fase successiva è avvenuto, perché dopo qualche mese l’alunna disabile è stata affiancata da un docente di sostegno per l’intero arco delle 18 ore.

Ma il tribunale regionale e la legge, come già detto, non ammettono ritardi e non concedono attenuanti di alcun genere alle amministrazioni scolastiche poco zelanti. Perciò il Tribunale ha accolto il ricorso del papà e della mamma e ha condannato la scuola media numero 12 a pagare mille euro per ogni mese di mancato sostegno nell’intero arco dell’attività didattica. (lu.so.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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