«All’isola occorrono due autorità portuali»
Comune e Filt-Cgil contrari al taglio delle port authority annunciato dal governo Il timore è che la gestione degli scali marittimi venga accentrata su Cagliari
PORTO TORRES. La bozza del testo di legge destinata a ridisegnare profondamente la geografia nazionale delle autorità portuali, già pronta per l’approvazione, tenderà a penalizzare la Sardegna eliminando una delle due Authority presenti sul territorio isolano. Il silenzio della Regione in questa vicenda è stato rotto, in questi giorni, dal vicepresidente del consiglio regionale Antonello Peru, che ha elencato i numeri dei passeggeri in aumento che transitano nei porti del nord Sardegna.
Chi invece ha sempre sostenuto che la Sardegna dovesse avere almeno due Autorità portuali, è stato il segretario regionale della Cigl Trasporti Arnaldo Boeddu, soprattutto quando l'accelerazione sulla riforma delle Authority ha avuto un brusco stop: la promozione e la valorizzazione dei traffici del Nord Ovest dell'isola con il Nord ovest dell'Europa così come quelli del Sud e del Nord Est della Sardegna, secondo il leader della Filt, possono essere portate avanti solo con le due Autorità portuali tuttora presenti. «La cosiddetta revisione di spesa l'abbiamo già fatta oltre dieci anni fa quando riunimmo in una unica Autorità portualePorto Torres con Olbia_Golfo Aranci – riocorda Boeddu –. Adesso sarebbe davvero troppo rinunciare a una Autorità portuale e averne solo una per l'intera isola che, come dimostrato anche da studi universitari, ha interessi commerciali e relazioni di traffico diversi. A questo fatto, inoltre, dobbiamo aggiungere anche un altro particolare non trascurabile: quale e dove dovrà essere allocata l'eventuale unica Autorità portuale della Sardegna? Qualsiasi decisione (considerati i diversi interessi di traffico, commerciali e di sviluppo socio economico dei territori) sarebbe comunque una forzatura e scatenerebbe una guerra di campanile infinita quanto deleteria per l'intera isola».
I numeri del traffico, nel caso di scelta secondo il nuovo testo di legge, dovrebbero dare ragione alla Port Authority del nord Sardegna, ma la proposta del segretario regionale dei trasporti è quella di convincere il governo a rallentare la riforma e soprattutto far capire al presidente del consiglio Matteo Renzi della necessità per l’isola di continuare a mantenere due Autorità portuali. Anche il Comune turritano guarda con preoccupazione la vicenda, che potrebbe isolare ancora di più un sistema portuale che ha necessità di diverse interventi per essere definito tale. «La riforma non tiene conto della specificità dei porti della Sardegna – sottolinea l’assessore alla Portualità Mauro Norcia –, e in particolare del nostro scalo che sta facendo grandi sforzi per rilanciare le sue attività. Così facendo si rischia infatti di bloccare lo sviluppo con decisioni che vedono una visione unitaria del sistema portuale, che, alla fine dei conti, unitaria non è». Per il vice sindaco l’esperienza gestionale dell’Auhority in questi anni non sempre si è dimostrata vicina alle esigenze del territorio: «Ci sono state decisioni tardive che di fatto hanno penalizzato lo scalo, solo negli ultimi mesi c’è stata maggiore attenzione, senza dimenticare il rischio di ulteriore accentramento qualora decidessero che l’unica Autorità portuale sarà Cagliari: rischiano infatti il declino quelle attività che fanno fatica già oggi a mantenersi».