La Nuova Sardegna

Sassari

Smentiti nuovi vandalismi sulle domus de janas

di Leonardo Arru
Smentiti nuovi vandalismi sulle domus de janas

Gli ultimi danneggiamenti nel sito di S’incantu risalgono a dieci anni fa Il sindaco di Putifigari lo ha accertato dopo un sopralluogo con i carabinieri

26 agosto 2014
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PUTIFIGARI. Nessuna profanazione delle “domus de janas” di S’incantu - Monte Sireri. Dopo le illazioni e le perplessità sollevate nei giorni scorsi circa una presunta violazione del sito archeologico da parte di tombaroli arriva una smentita ufficiale dal sindaco di Putifigari Giancarlo Carta e dai carabinieri della locale stazione: dopo un sopralluogo è infatti emerso chiaramente come i danni presenti siano riferibili a uno scriteriato atto vandalico risalente a dieci anni fa, compiuto addirittura con un trapano. Difatti, dal confronto con la documentazione fotografica in possesso dell’Arma non sono emersi ulteriori atti di deturpamento di quella che viene considerata la “falsa porta” e che indica il passaggio verso l’Aldilà.

Le “domus” di S’incantu risalgono al periodo del neolitico recente e furono scoperte negli anni Ottanta. «Non sono ancora fruibili al pubblico - dice il sindaco - perché mancano le strade di accesso, un adeguato sistema di sorveglianza e altri servizi essenziali. Fin dagli anni Novanta la domus principale è stata oggetto di vandalismi che hanno provocato danni ireversibili al solaio e a una parete interna, nel tentativo goffo di aprire un varco in corrispondenza di una finta porta scolpita sulla roccia.

E il sindaco nell’occasione dice la sua sulla conservazione dell’immenso patrimonio archoloeogico di cui è ricca l’isola e lo stesso Putifigari.

«Il comune non può essere lasciato solo, perché non dispone soprattutto delle risorse umane e finanziarie necessarie a garantire le minime condizioni di sorveglianza e sicurezza – afferma Giancarlo Carta –. Piuttosto è doveroso che gli enti terzi, coinvolti a vario titolo, offrano il supporto necessario a salvaguardare un bene comune, da conservare alle future generazioni, senza perdersi in inutili lungaggini o assurde pretese al Comune che,” conclude il sindaco Giancarlo Carta “ non ha le risorse per sopperire ad ogni esigenza. Il Comune – ribadisce il sindaco di Putifigari – non può fare altro che partecipare a bandi di finanziamento per interventi di conservazione, restauro conservativo e fruizione del sito, con il necessario supporto delle varie soprintendenze e della Regione».

Quindi. se è scongiurato per ora che i tombaroli abbiamo cercare di fare nuovi danni e razzie, resta il problema di garantire che l’accesso a monumenti storici possa essere impedito con stanziamenti che i piccoli Comuni non hanno al momento a disposizione. Questo per non perdere testimonianze preziose e uniche del nostro passato.

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