La Nuova Sardegna

Sassari

Corale Canepa in concerto a San Michele di Salvenor

di Mauro Tedde
Corale Canepa in concerto a San Michele di Salvenor

Ploaghe, l’evento di domenica sarà preceduto da una relazione sul monumento La chiesa risale all’XI secolo ed era incorporata in un monastero ormai distrutto

26 settembre 2014
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PLOAGHE. A conclusione degli incontri “In…Canto Romanico” nati dalla collaborazione di Italia Nostra con la corale “Luigi Canepa” di Sassari e dopo l’ottimo successo riscontrato nei precedenti incontri tenutisi a San Michele di Plaiano di Sassari, a Santa Anastasia di Tissi, a Nostra Signora del Regno di Ardara, a Nostra Signora di Castro di Oschiri e a San Pietro di Sorres, a Borutta, domenica, alle 19, nella chiesa di San Michele di Salvenor, a Ploaghe, si terrà il concerto della corale “Luigi Canepa”, in occasione dei festeggiamenti dedicati al Santo. Come consueto il concerto sarà preceduto da una breve relazione storico-architettonica del monumento a cura dello storico dell’arte Alessandro Ponzeletti. Il coro, diretto dal maestro Luca Sirigu, sarà accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Ivaldi. L’incontro è aperto a tutti coloro che vorranno parteciparvi. La chiesa medievale di San Michele di Salvenor o di Salvennero sorge sul ciglio della vallata di “Riu ‘e Corte” a ovest del paese tra Ploaghe e Codrongianos. La si può ammirare imboccando il quadrivio che mette in comunicazione i due paesi con la strada per Tempio e quella per Olbia. Attorno alla chiesa sorgeva l’omonima abbazia fondata da Mariano I di Torres nel secolo XI e che nel 1138 i Pisani donarono all’ordine di Vallombrosa, rappresentato dall’abate Ugone. I Vallombrosani rimasero a Salvennero sino alla metà del XIV secolo quando dovettero lasciare definitivamente la Sardegna, dove ormai si era impiantata saldamente l’autorità degli Aragonesi. Nel Medioevo la chiesa era incorporata nel monastero con il quale comunicava mediante un largo porticato. Purtroppo l’usura del tempo e i saccheggi dell’uomo hanno infierito sul monastero e sulla chiesa di San Michele. La chiesa, è disposta a croce latina ed è dotata di tre absidi e di una sagrestia. È lunga 20 metri e larga 6. Diverse le manomissioni alle quali venne sottoposta nei vari restauri che ne hanno accompagnato il cammino lungo i secoli. La caratteristica di maggior rilievo era l’esistenza nel lato sinistro del tempio di una Porta Santa che si apriva ogni anno per un mese in occasione della festa di San Michele Arcangelo, il 29 settembre. La porta esiste ancora, al suo posto, ma da secoli rimane chiusa e i fedeli ne hanno perduto la memoria. A ricordare la vivace presenza monastica in questo sito è rimasto il Condaghe di San Michele di Salvenor, un manoscritto di 185 facciate che contiene la versione in spagnolo dell’originale, dalle cui pagine si sprigiona lo spirito monastico benedettino dell’Ora et Labora e che restituisce la nomenclatura di uomini e località che si credevano sepolti per sempre.

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