La Nuova Sardegna

Sassari

Giudici: «Multiss, due milioni a rischio»

di Vincenzo Garofalo
Giudici: «Multiss, due milioni a rischio»

Il presidente della Provincia replica ai sindacati: patti rispettati ma l’incertezza sulle entrate purtroppo è totale

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SASSARI. Respinge le accuse e lancia un nuovo allarme tagli, che si abbatterebbe proprio sulla Multiss. La presidente della Provincia, Alessandra Giudici, si difende dall’attacco sferrato contro di lei dai sindacati per la gestione della vertenza Multiss. «Sono accuse quantomeno intempestive dato che siamo impegnati su più fronti e a ritmo serrato per cercare di risolvere i problemi che non rischiano solo di mettere in difficoltà la società in house e i suoi dipendenti, ma di mandare in default l’intero ente», spiega Giudici, dopo che le sigle sindacali hanno chiesto a gran voce le sue dimissioni e annunciato che chiederanno l’intervento della Procura per verificare in che modo sono spesi i soldi destinasti a finanziare le attività della società partecipata della Provincia.

«I 600mila euro di anticipazione rispetto ai trasferimenti del Fondo unico regionale, che al momento sono l’unica entrata certa, sono stati destinati interamente alla Multiss, e i sindacati lo sanno, dato che insieme alla giunta e ad alcuni rappresentanti della maggioranza li abbiamo incontrati sia ieri che avantieri», precisa Giudici. «Anche noi avremmo preferito non dover spalmare quei soldi in un periodo così lungo, ma purtroppo sul nostro bilancio pendono due incognite pesantissime», prosegue. «La prima riguarda il fatto che ancora non sappiamo a quanto ammonterà la quota destinata alla Provincia di Sassari del Fondo unico regionale, ma le notizie che arrivano da Cagliari sono poco rassicuranti».

La Giunta regionale si era impegnata a ripristinare il 70 per cento dei 4 milioni e 300 mila euro spettanti alla Provincia di Sassari, ma quella cifra sarebbe in pericolo e potrebbe arrivare una quota inferiore. Inoltre negli ultimi giorni si è fatto sempre più concreto il pericolo che la Provincia sia costretta a pagare 2milioni e 683mila euro allo Stato, secondo il decreto legge 90 del luglio scorso. Il decreto sulla “due diligence” ha inserito anche gli enti intermedi tra quelli che devono contribuire al reperimento delle risorse che hanno consentito al premier Renzi di garantire l’aumento di 80 euro nella busta paga degli italiani. Lo stesso decreto precisa che gli enti che per effetto di questo “prelievo” rischiano di andare in dissesto finanziario sono esonerati.

«La Provincia si è mossa per tempo e ha scritto già da luglio al ministero degli Interni per dire che se avesse dovuto versare quei soldi sarebbe andata in rosso», spiega ancora Alessandra Giudici. «Tuttavia non è arrivata nessuna comunicazione di esonero, e il 10 ottobre, data ultima per versare quei soldi allo Stato, si avvicina. Se le cose dovessero andare bene, come da impegni, tutti i soldi che necessitano per la Multiss saranno destinati alla società, non solo nel suo interesse, ma anche per il bene della comunità, che altrimenti rischia di fare i conti con clamorosi disservizi». Sull’argomento interviene anche il consigliere regionale di Centro democratico, Roberto Desini: «Il Consiglio ha rispettato gli accordi presi, ha versato un anticipo di 600mila euro e presto saranno ripristinati anche i soldi del fondo unico regionale, necessari per il proseguo delle attività della Multiss» spiega Desini. «Ora è necessario dare un’accelerata alla riforma degli enti locali e delle società partecipate. Mi impegno personalmente per sollevare in Consiglio regionale questa urgenza e sollecitare l’Assemblea e la Giunta a formulare e discutere nel minor tempo possibile tale riforma, che è diventata prioritaria».

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