La Nuova Sardegna

Sassari

M5S: ecco l’esposto alla Corte dei Conti per l’Argentiera

M5S: ecco l’esposto alla Corte dei Conti per l’Argentiera

SASSARI. Promessa mantenuta. Come annunciato in campagna elettorale il Movimento 5 stelle non dimentica l’Argentiera (dove, tra le altre cose, ha avuto un brillante risultato) e presenta un esposto...

01 ottobre 2014
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SASSARI. Promessa mantenuta. Come annunciato in campagna elettorale il Movimento 5 stelle non dimentica l’Argentiera (dove, tra le altre cose, ha avuto un brillante risultato) e presenta un esposto alla Corte dei Conti in cui chiede conto della «palese differenza – sottolinea il capogruppo in consiglio comunale Maurilio Murru – tra quello che è stato speso, quasi 9 milioni di fondi comunali, regionali, europei, e quello che è stato realizzato. Non sta a noi dire di chi sono le responsabilità, ma sicuramente non possiamo che rilevare la non congruità tra le spese e i lavori».

«La borgata dell’Argentiera – attacca l’avvocato Giorgio Spanedda che per M5S ha curato l’esposto – è oggetto da anni di programmi, investimenti e progetti che continuano a illudere gli abitanti del territorio. La triste realtà e l’assoluto degrado che regna nella borgata. Milioni di euro che non hanno prodotto assolutamente niente, opere abbandonate a se stesse e incompiute, in mano ai vandali ed al lento passare del tempo. Non ce lo possiamo più permettere. Non è più possibile ».

Ma non basta, nel 2007 fu stipulato fra il Comune e la società Argentiera Spa un accordo che prevedeva la cessione degli edifici storici di pozzo Podestà e Laveria, nonché la realizzazione e sistemazione della viabilità urbana, della rete idrica e fognaria, dalla società al comune ed in cambio l'amministrazione si doveva adoperare ad approvare un piano particolareggiato condiviso con la società Argentiera. «Nello stesso accordo si prevede che nel caso in cui il Comune disattenda gli accordi pattuiti e sottoscritti nel 2007 – continua Spanedda – questa amministrazione sarà obbligata a pagare gli immobili ceduti ad un prezzo stabilito da arbitrato, cifra che si aggira oltre i trenta milioni di euro. «Chi pagherà questo debito?».

«E soprattutto – chiude Murru– chi si prenderà la responsabilità politica di non aver vigilato su questi lavori? Noi, come promesso, chiederemo conto di questo con l’esposto che presentiamo alla Corte dei Conti. E segniamo con questo esposto il nostro cambio di passo. In questi mesi abbiamo studiato, tanto, noi consiglieri, gli attivisti, i cittadini. Visto centinaia di documenti. Ora iniziamo a chiedere conto di tutto. Sia all’amministrazione presente che a quelle passate».

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