La Nuova Sardegna

Sassari

«Risse e schiamazzi, il centro è invivibile»

«Risse e schiamazzi, il centro è invivibile»

Esposto al Comune di un gruppo di abitanti: «Controlli insufficienti, alcune zone terra di nessuno»

17 ottobre 2014
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SASSARI. I sentimenti più diffusi sono l’insicurezza e la paura. Che finora sono sfociati nella presentazione di diversi esposti al sindaco alla polizia locale. Esposti nei quali i residenti del centro storico, da piazza Castello a piazza Mazzotti, da piazza Santa Caterina a Porta Sant’Antonio, descrivono le imprese dei gruppi di ragazzi, più o meno numerosi, più o meno minorenni, che soprattutto dopo il tramonto sporcano, giocano a pallone, danneggiano la cosa pubblica. E che non esitano replicare a muso duro (se non minacciare) a chi si azzarda a chieder loro un comportamento più civile. Giovani e giovanissimi che spesso fanno la spesa di alcolici nei supermercati, lasciando poi nelle strade e nelle piazze un tappeto di bottiglie vuote.

Per i residenti del centro storico, in particolar modo donne e anziani, è un vero e proprio incubo. Al punto che evitano di percorrere alcune strade o attraversare determinate piazze, se non accompagnate da un adulto. E spesso neppure questo è sufficiente calmare le bande di ragazzi. Certamente è un problema di sicurezza che però forze dell’ordine e polizia municipale non possono affrontare e risolvere autonomamente. Anche a causa della scarsità di mezzi a disposizione. La repressione dovrebbe infatti viaggiare di pari passo con la prevenzione ma anche intervenire a monte di questi fenomeni è quanto mai complicato. Vuoi per l’età dei protagonisti delle notti brave sassaresi, vuoi per la difficoltà a rapportarsi con una generazione che sembra non avere punti di riferimento positivi.

E allora non si può affidare tutto alle forze di polizia, ma è necessario che le istituzioni pubbliche private, famiglie comprese, si facciano carico del “recupero” dei ragazzi. Anche se è sbagliato attribuire le colpe di quanto accade alla società, è però fondamentale provare a eliminare le cause che hanno creato questa situazione.

Ma anche i ragazzi devono capire (o qualcuno dovrebbe spiegarglielo) che vandalismo, violenza e prevaricazione portano solo a innescare una spirale - anche di violenza - che finirebbe per ritorcersi contro di loro. Ma il primo problema da risolvere, e a breve scadenza, è quello di restituire serenità a quelle migliaia di cittadini che vivono nel quartiere più antico della città.

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