La Nuova Sardegna

Sassari

Studenti e Multiss uniti nella protesta

di Barbara Mastino
Studenti e Multiss uniti nella protesta

In piazza con gli alunni delle Superiori i lavoratori della società della Provincia che si occupa di manutenzioni nelle scuole

18 ottobre 2014
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OZIERI. Ha riunito gli studenti delle scuole superiori e gli operai cassaintegrati della Multiss la protesta contro le mancate manutenzioni degli edifici scolastici svoltasi ieri mattina a Ozieri. Una protesta particolare, che ha unito la scuola a coloro che la stanno trascurando: dovrebbero essere proprio gli operatori della società in house della Provincia, infatti, a occuparsi delle riparazioni e delle manutenzioni, ma non lo fanno a causa della disastrosa situazione della società stessa.

Con 170 operai in cassa integrazione e risorse ridotte quasi a zero, la Multiss non lavora e a farne le spese sono anche gli studenti, i docenti e tutto il personale delle scuole superiori della provincia, costretti a fare lezione in edifici inagibili, non sicuri, sporchi, pericolanti, infestati da insetti. Da Sassari a Castelsardo, da Porto Torres a Ozieri, la musica è identica. In città i problemi maggiori riguardano il liceo Segni, assediato dalle blatte, e sono stati proprio gli studenti del liceo a indire la manifestazione di protesta. Accanto ai lavoratori hanno sfilato in corteo anche gli studenti dell’istituto superiore Fermi, che proprio ieri aveva riaperto i battenti dopo la chiusura decretata dal dirigente scolastico Antonello Ruzzu a causa di un guasto all’impianto antincendio provocato dalla rottura di un motore che aveva messo fuori uso le manichette idrauliche.

Qui la Multiss è intervenuta, poiché la riparazione è stata considerata prioritaria dal momento che si trattava di un problema di sicurezza. Ma è stata una vera e propria eccezione, poiché la regola ormai è un’altra: la società in house è praticamente ferma, perché la Provincia non ha risorse, e solo un intervento risolutivo della Regione può salvare la Multiss dalla chiusura ed evitare il licenziamento dei suoi dipendenti. L’ente regionale è in realtà già intervenuto in un recente passato, anticipando alla società di servizi 600 mila euro per “tirare avanti” sino al 30 dicembre, e questo provvedimento, unito all’accettazione della casa integrazione da parte di 170 dipendenti, sta consentendo di effettuare i citati interventi improrogabili.

Ma la fine dell’anno è vicina, e il futuro è incerto. Se la società dovesse chiudere le ripercussioni sarebbero gravissime: all’orizzonte c’è uno stop a tutte le attività che la società svolge, come le disinfestazioni, e ovviamente alle manutenzioni negli istituti scolastici - impianti antincendio e di riscaldamento non riparati, manutenzioni ridotte all’osso - che erano al centro della protesta fatta ieri dagli studenti di Ozieri. Un corteo pacifico ma compatto e unito verso un unico obiettivo: far sentire la voce di due mondi apparentemente distanti ma accomunati da uno stesso destino, che sarebbe ancora più fosco qualora si arrivasse allo stop delle attività della società di servizi.

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