La Nuova Sardegna

Sassari

Abiti in cambio di cibo nel negozio solidale

Abiti in cambio di cibo nel negozio solidale

La Casa della Fraterna Solidarietà inaugura lunedì un market di beneficenza alle Gallerie Auchan

01 novembre 2014
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SASSARI. Abiti vintage in cambio di cibo e oggetti utili alle centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila alla Casa della Fraterna Solidarietà. L’iniziativa è dell’associazione di corso Margherita di Savoia che, da lunedì 3 fino al 23 novembre, grazie alla collaborazione e disponibilità delle Gallerie Auchan, aprirà uno spazio per uno scambio all’insegna della generosità verso i più bisognosi.

Il “Vintage Solidarity Shop” nasce sul modello dei charity shop inglesi di consolidata tradizione(il primo nacque nel Regno Unito nel 1941) ma per la città è una novità assoluta. «In pratica si tratta di un baratto – spiega Aldo Meloni, presidente della onlus Casa della Fraterna Solidarietà –. Ci saranno a disposizione abiti di tutte le fogge, compresi settanta abiti da sposa, completamente nuovi. Abiti per cibo, che è sempre più necessario e che non basta mai in una città che sta diventando sempre più povera e affamata». Anche perché, purtroppo il Banco alimentare da un anno è bloccato e « non può più rifornire le associazioni caritatevoli visto che l’Agea non consente di recuperare le eccedenze delle produzioni a livello europeo – ha proseguito Meloni –. Perciò ci affidiamo alla generosità dei sassaresi e di quanti vorranno, con la loro presenza al charity shop delle Gallerie Auchan, che ci hanno concesso lo spazio con grande sensibilità, dare un loro contributo».

Che la situazione della povertà cittadina si stia aggravando lo dicono i tristi numeri registrati dalla Casa della Fraterna Solidarietà. In un anno sono stati consegnati 150mila sacchetti di prodotti alimentari e 100mila capi di vestiario. E ancora: «Abbiamo pagato bollette di luce, acqua, e bombole di gas per le famiglie per un totale di 50mila euro, sostituendoci al Comune che a sua volta si è trovato in difficoltà perchè i fondi stanziati per l’assistenza sociale si sono rivelati insufficienti».

Conferma arrivata anche dal vicesindaco Gianni Carbini, presente ieri alla presentazione dell’iniziativa. «Con l’aumento delle povertà il capitolo di spesa previsto, pur senza aver subito tagli, non basta a soddisfare le richieste – . Perciò ben vengano attività meritorie come quelle della casa della Fraterna Solidarietà. Intanto il mio assessorato all’Ambiente si sta attivando perché possa partire all’ecocentro di via Ariosto, il centro di riutilizzo di oggetti di cui ci si disfa, ma che invece possono essere usati se recuperati».

L’apertura del Vintage Solidarity Shop la prosima settimana è solo il primo passo. L’associazione guidata da Meloni punta ad allargare a tutta la rete commerciale cittadina lo scambio “abiti per cibo”e a recuperare oggetti, dalle carrozzine per bambini ai mobili, che ancora possono servire. Il portone di Corso Margherita di Savoia ogni giorno si apre per dare aiuto a chi chiede. Ma occorre che tutti collaborino.

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