Anche Chiaramonti ha il Piano comunale di protezione civile
Si adotterà in caso di dissesti idrogeologici, alluvioni e roghi Le direttive dovranno partire tutte dal Comitato operativo
CHIARAMONTI. Salvaguardare prima le vite umane e quindi il territorio in caso di calamità: è questa la principale finalità del piano comunale di protezione civile studiato dall’Avis di Perfugas per conto dell’Unione dei Comuni dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas e presentato per il Comune di Chiaramonti mercoledì sera nella sala consiliare in assemblea pubblica.Dopo i saluti e l’introduzione del sindaco Marco Pischedda e del presidente dell’Avis Giovanni Demarcus, la parola è passata a Francesco Mazzeo, vicepresidente dell’Avis e coordinatore della Protezione civile per l’illustrazione delle direttive principali del piano e delle cartografie con l’indicazione delle zone a più alto rischio idrogeologico e di interfaccia, la zona a rischio incendio più vicina all’abitato.
In caso di emergenza per dissesto idrogeologico, frana o alluvione, o incendio, le direttive dovranno partire dal Coc, il Comitato operativo comunale, «che - ha spiegato Mazzeo - è l’unità più vicina alla popolazione in caso di emergenza». Il Coc è presieduto dal sindaco, o un suo delegato, che ha il compito di coordinare e attivare tutti gli altri componenti del Comitato e che, a loro volta, si muoveranno ognuno secondo il proprio incarico e le linee guida da seguire. Per quanto riguarda Chiaramonti, il Comitato operativo comunale sarà composto, oltre che dal sindaco, da altre quattro persone: Giuseppe Murru, comandante della compagnia barracellare; Bastianino Soddu per la gestione sanitaria; il consigliere Dario Truddaiu per l’attivazione e manutenzione dei mezzi in dotazione al Comune e il tecnico Pietro Canu per la messa in sicurezza sulla viabilità.
I tecnici della Protezione civile sono arrivati a sviluppare un piano di previsione dei rischi e di prevenzione per il Comune di Chiaramonti dopo aver studiato le criticità del territorio. «Per Chiaramonti i maggiori rischi sono quelli di tipo idrogeologico e boschivo: in questo caso si provvederà a difendere la fascia prossima all’ambiente urbano - ha sottolineato Mazzeo -. Lo scopo è quello di mettere in sicurezza un territorio ma principalmente la vita umana onde evitare la conta delle vittime, come purtroppo abbiamo assistito a Olbia». Dal piano sono già state individuate le aree di attesa, di accoglienza e di ammassamento.
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