La Nuova Sardegna

Sassari

Aziende sfrattate, nuova protesta

di Barbara Mastino
Aziende sfrattate, nuova protesta

Il Comitato si mobilita per il prossimo presidio ad Ardara: «Aspettiamo risposte dalle istituzioni»

07 dicembre 2014
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OZIERI. Chiede una decisa presa di posizioni delle istituzioni pubbliche, e in particolare dell’Anci, il comitato contro i pignoramenti e la ricontrattazione del debito nato dal movimento popolare che ha sostenuto i presidi nelle aziende agricole del territorio sottoposte a sequestri giudiziari.

Il comitato, che si prepara a sostenere il prossimo presidio nell’azienda Camboni di Ardara dove mercoledì 10 dicembre è atteso l’ufficiale giudiziario, si è riunito, come si ricorderà, un paio di settimane fa a San Nicola e da lì è partita la richiesta di convocazione dei consigli comunali del territorio e dell’assemblea dei sindaci dell’Unione dei Comuni per sostenere la vertenza a livello istituzionale.

Una presa di posizione attesa, che potrà dare forza a una vertenza che si pone a difesa delle aziende agricole, le prime colpite dalle aste giudiziarie (anche per gli effetti della famigerata legge 44), ma anche di quelle artigiane e del commercio, che rischiano la stessa sorte. Aziende che, come si legge in una nota del comitato, sono state colpite «in modo drammatico dalla politica dei grandi banchieri e da quella dei partiti politici che fanno gli interessi del grande capitale bancario e industriale». Per questo motivo, prosegue la nota del comitato, «è un dovere determinato dalla sovranità popolare che i consiglieri comunali si esprimano sulla lotta in corso, sullo stato di crisi catastrofica determinata dal debito nel settore del lavoro autonomo nel settore agro-zootecnico-alimentare e in quello manifatturiero e sull’urgenza della sua ricontrattazione».

Nei presidi svoltosi nel territorio sia nell’azienda Camboni di Ardara sia in quella Mesina di Ozieri (nell’agro di San Nicola) era stata vista con estremo ottimismo la presenza delle associazioni di categoria e di vari rappresentanti istituzionali (in un caso anche quella dello stesso sindaco di Ozieri Leonardo Ladu) e ciò aveva fatto ben sperare su un appoggio istituzionale alla vertenza.

Se si fa eccezione per la lettura di una nota del comitato nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di Ozieri, però, non c’è stata in effetti una decisa discesa in campo degli enti locali, mentre invece è proprio su questa che contano i promotori del comitato, che chiedono in primo luogo che la presa di posizione arrivi dall’Unione dei Comuni del Logudoro e, per suo tramite, dall’Anci.

Il comitato, infatti, come si legge nella citata nota, chiede la nascita di una «assemblea popolare presieduta dai sindaci dell’Unione del Logudoro, che sarà un’esplosione di democrazia: un “governo dei molti” come lo chiamavano gli Ateniesi. La lotta per la ristrutturazione del debito - dicono dal comitato - richiede il numero e la forza, perché significa piegare l’associazione bancaria italiana. Invece la ristrutturazione del debito la devono pagare i grandi azionisti delle banche e i membri dei consigli di amministrazione, perché sono loro i responsabili di una politica creditizia fallimentare».

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