La Nuova Sardegna

Sassari

il processo in corte d’appello

Il pm: «Caso Tanit, condannate Depau e Demuro»

di Nadia Cossu
Il pm: «Caso Tanit, condannate Depau e Demuro»

SASSARI. Nei circa cinquanta minuti di requisitoria ha ripercorso i passi salienti della sentenza di primo grado con la quale il gup Carla Altieri lo scorso aprile aveva condannato in abbreviato...

12 dicembre 2014
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SASSARI. Nei circa cinquanta minuti di requisitoria ha ripercorso i passi salienti della sentenza di primo grado con la quale il gup Carla Altieri lo scorso aprile aveva condannato in abbreviato Luisanna Depau (ex assessore regionale al Turismo) e Margherita Demuro (direttore del servizio commercio in Regione) rispettivamente a un anno e 4 mesi e a un anno di reclusione per abuso d’ufficio esercitato sulla base di dichiarazioni nell’ambito dell’approvazione delle pratiche del centro commerciale Tanit di Sassari.

Il procuratore generale Claudio Lo Curto mercoledì mattina durante l’udienza nel processo in corte d’appello ha chiesto la conferma integrale della sentenza di primo grado.

Nell’ambito della stessa inchiesta il gup Altieri ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Sassari Gianfranco Ganau e l’allora dirigente del Suap Gianfranco Masia. Secondo il giudice le imputate – proprio in concorso con Ganau e Masia (per i quali il processo inizierà l’11 febbraio) – avrebbero negato alla società Sarda Vibrocementi e al suo legale rappresentante Nicolino Brozzu l’assenso alla richiesta di variante relativa al Tanit «procurando intenzionalmente a Brozzu un danno ingiusto di rilevante gravità – aveva scritto la Altieri nelle motivazioni – per l’impossibilità di ultimare il complesso in conformità alle esigenze della società Erteco Italia promittente acquirente in virtù di un preliminare stipulato con la Sarda Vibrocementi». Il tutto «mediante l’adozione di una serie di atti amministrativi illegittimi, uno dei quali ha cagionato un ulteriore danno a Sanna Francesco». Si tratta del funzionario della Regione “defenestrato” dopo questa vicenda – secondo l’accusa proprio dalla Depau – per essersi messo di traverso perché non fu disposto a firmare un atto sulla variante al Tanit. L’inchiesta era partita dalle accuse del costruttore Brozzu proprio in merito a quella controversa pratica edilizia. Lo Curto ha ripercorso tutta la vicenda, compresa la famosa lettera che sarebbe stata inviata da Ganau all’allora presidente della Regione Renato Soru.

Dopo Lo Curto hanno discusso gli avvocati di parte civile Maria Claudia Pinna (per Francesco Sanna), Pasqualino Federici e Antonio Mereu (per i due fratelli Brozzu) e gli avvocati della difesa Luigi Porcella (per la Depau) e Fabio Pili (per la Demuro). Il processo proseguirà il 19 con la discussione dell’avvocato Carlo Federico Grosso che si è inserito nel collegio difensivo.

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