La Nuova Sardegna

Sassari

Delitto di Banari, nuova perizia

di Nadia Cossu
Delitto di Banari, nuova perizia

L’omicidio Porcheddu, la corte d’appello dispone ulteriori accertamenti balistici

16 dicembre 2014
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SASSARI. Una nuova perizia balistica – ma potrebbero esserci anche ulteriori accertamenti nel luogo del delitto – che, di fatto, «riapre i giochi» per usare le parole dell’avvocato Franco Luigi Satta. Il legale difende Marciano Alba, 74 anni, ex minatore di Siliqua, imputato per l’omicidio di Giovanni Battista Porcheddu, l’allevatore di Banari assassinato il 17 gennaio di sette anni fa nelle campagne del paese.

Alba sta affrontando il giudizio d’appello dopo due processi di primo grado (la sentenza del primo processo era stata annullata per un vizio di forma) conclusisi con altrettante condanne, la seconda a 18 anni. È contro questo verdetto che Alba ha presentato appello. L’ex minatore si proclama innocente. Non ha mai negato che i rapporti con la vittima, ex compagno di caccia, negli ultimi anni fossero molto tesi, ma l’imputato nega di avere ucciso Giovanni Porcheddu perché si ostinava ad attraversare il suo terreno per mettere a rinfrescare nell’acqua di un rigagnolo i bidoni del latte. Sarebbe questo il movente individuato dall’accusa.

Il corpo di Porcheddu straziato dai pallettoni venne trovato vicino al terreno. A pochi metri dal cadavere c’erano due bossoli marca Winchester, certamente esplosi dal fucile di Alba, ma nel corpo della vittima c’era anche il dischetto separatore di un proiettile Remington. Intorno a questa circostanza è ruotato il dibattimento di primo grado. E sempre intorno a questa «incongruenza» ruoterà la nuova perizia affidata a un medico legale docente all’Università di Chieti. Il perito avrà novanta giorni di tempo per ricostruire la dinamica del delitto. La difesa è certa che ci siano troppi dubbi proprio relativi alle armi utilizzate per l’omicidio di Porcheddu.

Il pg Claudio Lo Curto nell’udienza di ottobre ha chiesto alla corte presieduta da Francesco Mazzaroppi (a latere Massimo Zaniboni) di condannare l’ex minatore all’ergastolo.

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