La Nuova Sardegna

Sassari

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Il racconto degli intrepidi sardi nella Grande Guerra

OSILO. Passione e cultura, curiosità e competenza, memorie e abilità affabulatoria, in un riuscito cocktail che ha messo insieme due figure apparentemente distanti fra loro - un ex funzionario Rai e...

28 dicembre 2014
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OSILO. Passione e cultura, curiosità e competenza, memorie e abilità affabulatoria, in un riuscito cocktail che ha messo insieme due figure apparentemente distanti fra loro - un ex funzionario Rai e un luogotenente della Brigata Sassari - ma unite dal desiderio di restituire tutto il suo significato e il suo valore storico a uno degli snodi decisivi della storia contemporanea: la prima guerra mondiale. Erano Giovanni Offeddu, che ha donato alla biblioteca comunale, con un gesto di grande generosità, circa duecento volumi e documenti, alcuni dei quali molto rari, relativi a quel periodo storico, e Antonio Pinna, fondatore e già direttore del museo della Brigata Sassari, una vita dedicata al recupero dei luoghi della memoria sull’Altipiano di Asiago, da Casara Zebio alle Melette di Foza. Ne è risultata una serata intensa e avvincente, che ha saputo catturare l’attenzione e l’interesse del numeroso pubblico presente in biblioteca, per il secondo appuntamento sulla storia e sulle storie della Grande Guerra, in occasione del suo centenario. Dopo la presentazione dell’assessore alla Pubblica istruzione e cultura, Antonello Pintus, è stato Giovanni Offeddu - nipote del grande igienista Luigi Piras, cui la biblioteca comunale è intitolata - a raccontare della sua passione per le vicende di quel momento storico -. Antonio Pinna, dal canto suo, proseguendo in una attività che lo vede pressoché quotidianamente impegnato in un’azione divulgativa nelle scuole, nei circoli, e in tutti i luoghi in cui vi sia interesse per le vicende della prima guerra mondiale, ha ripercorso in maniera approfondita tutte le fasi del conflitto. Con una particolare attenzione alla Brigata Sassari e alla nascita del suo mito, nel novembre del 1915, quando, il comando supremo parla per la prima volta degli “intrepidi sardi della Brigata Sassari”. E poi, il grande progetto fra la Sardegna e il Veneto, che ha portato al recupero dei siti storici, alla restituzione dell’identità a molti dei caduti senza nome, alla realizzazionedel “Parco letterario della memoria”, alla creazione dei cimiteri di guerra, con il coinvolgimento di ben 131 comuni sardi e 8 della penisola. E con l’invito finale, da parte del luogotenente Antonio Pinna, a non dimenticare il sacrificio dei tanti caduti in guerra, e a creare, in ogni paese della Sardegna, la “Sala della memoria”. (m.b.)

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