La Nuova Sardegna

Sassari

Sgb: torna il rischio debiti, è già allarme

di Vannalisa Manca
 Sgb: torna il rischio debiti, è già allarme

La Fondazione di Ploaghe era stata risanata con 25 milioni ma non è stata attuata la trasformazione in Asp per il rilancio

29 dicembre 2014
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SASSARI. I debiti - ben 25 milioni di euro - erano stati sanati, ma ora si comincia ad accumularne altri: rischia così di cadere ancora nel tunnel dell’incertezza per il futuro l'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe. La struttura socio sanitaria, dopo un’agonia durata parecchi anni, era stata risanata nel 2012 grazie a un finanziamento regionale di 25 milioni.

L’accordo “bruciato”. Quell’accordo prevedeva anche un rilancio con l’implementazione delle attività di riabilitazione, residenza sanitaria assistita, hospice, comunità terapeutica psichiatrica e casa protetta. Tutto è rimasto sulla carta. Tanto che l’Ipab (istituzione pubblica di assistenza e beneficienza), convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, non è stata trasformata in azienda pubblica di servizi alla persona (Asp), come peraltro previsto dalla regionale 23 del 2005. Una trasformazione necessaria per consentire il rilancio della Fondazione, che ha quindi cercato di marciare con le forze e le attività di sempre. Insomma, punto e a capo sì, ma nel bilancio, alla fine, risultano meno entrate e più uscite, così che i debiti crescono come nel passato al ritmo di un milione e più l’anno.

I commissari. Nel frattempo, dopo la gestione commissariale di Bachisio Basoli che aveva presentato alla Regione diverse ipotesi di risanamento e rilancio senza riuscire ad avere grandi risposte positive, durante la giunta Cappellacci, commissario straordinario era stato nominato il sindaco di Ploaghe, Francesco Baule. La sua gestione è stata sì più fortunata, facendo arrivare, nel novembre 2011 i famosi 25 milioni, ma neppure lui è riuscito a chiudere l’intera partita per quanto riguarda la trasformazione in Asp. Frattanto, si è insediata, lo scorso febbraio la giunta Pigliaru che subito si è ritrovata sul tavolo la questione da risolvere. Dallo scorso luglio alla Fondazione di Ploaghe è ritornato da commissario straordinario Costantino Foddai, che già prima dell’era Basoli aveva predisposto un business plan per risanare non solo la Sgb, ma anche un’altra istituzione in difficoltà, “Figlie di Maria” di Sassari, le cui strutture - secondo l’ipotesi di Foddai - sarebbero potute essere fuse con la Sgb e utilizzate per attività socio sanitarie così da fornire alla comunità un servizio più efficiente.

Foddai ha subito visto i conti per poter riavviare l’iter di trasformazione dell’Ipab in Asp, presentando alla Regione una prima relazione sulla situazione economico-finanziaria e strutturale e una relazione descrittiva più completa della situazione economico-patrimoniale, degli accreditamenti e delle risorse umane della Sgb.

La visita dell’assessore. L’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, poco più di un mese fa ha visitato la struttura di Ploaghe rendendosi conto dell’eccellenza del polo sanitario per la riabilitazione e impegnandosi a risolvere il problema in tempi rapidi, non appena si sarà attuato il completo riordino del servizio sanitario in Sardegna. I consiglieri regionali Busia e Desini avevano presentato un’interrogazione chiedendo delucidazione in merito e lo stesso Francesco Pigliaru aveva risposto con una dettagliata relazione della situazione, ricordando -tra l’altro- che i dati previsionali per il 2013 presentano costi pari a 7,9 milioni e ricavi pari a 7,8, con una perdita stimata di 140mila euro; la perdita del bilancio riferita all’esercizio 2011 è di un miione e 131mila euro, quella riferita al 2012 è di due milioni e 824mila euro. Insomma, una situazione che ha fatto scattare l’allarme da parte dei lavoratori, preoccupati di ritornare indietro nel tempo, visto che la struttura continua a produrre debiti, motivo primario che impedisce la procedura di trasformazione in Asp o altra azienda sanitaria, mettendo così a rischio la regolare erogazione degli stipendi.

I sindacati. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, con i segretari Pierpaolo Spanedda, Antonio Monni e Dario Cuccuru, che nel frattempo hanno avuto modo di illustrare la situazione anche al presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, lo scorso 5 dicembre hanno inviato all’assessore Arru la richiesta di un incontro urgente ricordando che la situazione economica appare di gran lunga più grave rispetto ai dati contabili forniti dall’ex commissario straordinario. Tanto più che «la condizione di incertezza, l’assenza di prospettive, i reiterati rinvii sull’adozione degli atti di trasformazione giuridica prevista dalla legge 23/2005 e dal regolamento di attuazione - si legge nella richiesta dei sindacati all’assessore alla Sanità - stanno determinando un depauperamento di risorse, tanto che i continui ricorsi ad anticipazioni bancarie per far fronte ai pagamenti (personale e fornitori), dimostrano inequivocabilmente che l’Ipab è destinato all’insolvenza, con tutte le conseguenze che ne derivano».

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