Aiuto, un fratello ha donato il mio appartamento
Dissidio complicato dalla comproprietà e da una nipote invadente
Mio fratello ed io siamo comproprietari di un immobile di sei piani. Senza dirmi niente, mio fratello ha donato un appartamento al quarto piano del palazzo a nostra nipote, che ora lo occupa e, malgrado io abbia detto ad entrambi che non sono d’accordo con questa donazione, non sente ragioni e non vuole andarsene. Vorrei sapere se la donazione fatta è valida.
Il proprietario di un bene può disporne nel modo che preferisce, anche, qualora lo desideri, trasferendone la proprietà ad altri a titolo gratuito, effettuando, quindi, una donazione, purché non sussistano eventuali soggetti che potrebbero essere lesi da tale atto dispositivo (si pensi, per esempio, all’eventuale lesione della quota di legittima spettante agli eredi).
La donazione è, infatti, definita dal Codice civile come il contratto attraverso il quale una delle parti, per spirito di liberalità, arricchisce l’altra o disponendo a favore di questa di un proprio diritto ovvero assumendo verso la stessa un obbligo.
Va evidenziato come, la stessa norma individui nella qualità di proprietario del bene donato un elemento fondamentale per porre in essere una donazione.
Pertanto, ove l’immobile interessato dalla donazione sia in comproprietà indivisa tra due o più persone e, quindi, sia possibile individuare le quote di ciascuna solo astrattamente, non sarà consentito ad uno solo dei comproprietari indicare ed alienare una precisa porzione dell’edificio, senza il consenso degli altri proprietari, a pena di nullità della donazione stessa.
Un simile comportamento determinerebbe, infatti, una lesione del diritto di proprietà, egualmente pieno, vantato sul bene dagli altri partecipanti alla comunione.
Nel caso che ci è stato rappresentato dal nostro lettore, quindi, benché nel quesito non venga menzionata l’esistenza di alcun erede potenzialmente leso, considerato che suo fratello ha autonomamente disposto del bene senza consultarla, le sarà possibile agire in giudizio per far valere la nullità della donazione così come formulata e chiedere che venga liberato l’appartamento.
Avvocato Giuseppe Bassu