La Nuova Sardegna

Sassari

L’Asl si disinteressa dei prelievi

L’Asl si disinteressa dei prelievi

Polemica con l’Admo: «Non fa il suo dovere e non ci dà più neanche gli aghi»

03 maggio 2015
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SASSARI. La disponibilità da parte del centro trasfusionale di Sassari a occuparsi nuovamente dei prelievi di midollo osseo è durata due settimane. Dopodiché l’Asl pare si sia tirata indietro. Non solo ha abdicato al suo ruolo istituzionale, essendo uno dei punti di reclutamento per eventuali donatori, ma da qualche tempo ha voltato le spalle anche all’Admo di Sassari. Anche l’assessore regionale alla sanità Arru pare disinteressarti totalmente di questa anomalia tutta sassarese. A lamentarsi è il responsabile dell’Associazione donatori: «Ogni domenica, unico giorno libero della settimana – dice Nicolò Spano – lavoriamo per fare i prelievi e poter iscrivere più persone possibili nel registro nazionale. Questo perché il centro trasfusionale di Sassari da un anno non svolge questo servizio, dal momento che manca un terzo del personale necessario. Si preferisce spendere centinaia di migliaia di euro per comprare sangue dalla Germania, come è accaduto pochi mesi fa, piuttosto che assumere personale che può prelevare sangue dai donatori ed evitare dispendiosi acquisti». Eppure in tutta Italia c’è un gradissimo bisogno di ampliare l’elenco dei potenziali donatori. «Siamo in emergenza – prosegue il presidente dell’Admo Sassari – in tutta l'isola ci sono tantissimi casi di bambini e adulti con la leucemia. Solo al day hospital di Cagliari ci sono 58 bambini che aspettano un midollo compatibile». E ancora: «Lavoriamo ininterrottamente tutte le domeniche e l’Asl invece di supportarci cosa fa? Ha deciso di non fornirci più il materiale sanitario. Quindi non solo prestiamo la nostra opera gratuitamente facendo risparmiare risorse ed energie all’Asl, ma ora dobbiamo anche acquistare il materiale di tasca nostra. È assurdo che con tanti sprechi non si riesca a mettere a bilancio poche decine di euro per fornire all'Admo fialette e aghi utili a prelevare i campioni di sangue». E conclude: «La nostra associazione non chiede contributi, non beneficiamo di finanziamenti, e perciò questa situazione rischia di bloccare la nostra attività di volontariato. Naturalmente, a farne le spese, saranno tantissimi malati». (lu.so.)

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