La Nuova Sardegna

Sassari

La Cassazione "restituisce" lo yacht sequestrato un anno fa

Lo yacht sequestrato e ora riconsegnato ai proprietari
Lo yacht sequestrato e ora riconsegnato ai proprietari

Uno dei proprietari dell'imbarcazione è l'urbanista australiano Peter Happel: non erano stati pagati i diritti di confine

05 maggio 2015
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SASSARI. É passato quasi un anno dal giorno della confisca dell’imbarcazione che - come disposto dall’autorità giudiziaria - è stata custodita nel porto turistico di Alghero. E ieri mattina i due proprietari dell’«Equinox 8», un venti metri battente bandiera australiana hanno potuto rientrare in possesso del gioiellino costruito dai cantieri della società francese «Jeanneau Spbi Sas». Il provvedimento di dissequestro è stato possibile grazie alla sentenza della corte di cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata, nonchè il decreto di dissequestro, e ordinato «la restituzione del bene sequestrato all’avente diritto».

Le operazioni che hanno dato esecuzione alla cessazione della misura cautelare si sono svolte nel porto algherese con la notifica all’avvocato Pierluigi Carta che ha tutelato uno dei proprietari, l’urbanista Peter Chappel. Rimossi i sigilli, l’imbarcazione modello “Prestige 60S” è tornata nella disponibilità di Peter Chappel e del suo socio, il banchiere Frank Michael Manford che, all’ora di pranzo, hanno mollato gli ormeggi.

La storia era cominciata il 28 giugno con il sequestro del natante da parte della guardia di finanza e dell’ufficio delle Dogane di Sassari-Sezione operativa territoriale di Alghero. In pratica, ai due australiani era stata contestata la permanenza continuativa di 18 mesi dell’imbarcazione nelle acque comunitarie, superando quindi il limite di importazione temporanea (scaduto il 26 giugno del 2014).

Ai due stranieri era stata contestata anche l’annotazione del transito in un generico porto tunisino (che avrebbe interrotto la permanenza in acque comunitarie), sostenendo che la registrazione fosse avvenuta successivamente. Secondo la Procura di Sassari, l’operazione sarebbe stata fatta per evitare il pagamento dei diritti di confine pari a oltre 248mila euro.

Il 18 luglio del 2014 gli interessati si erano rivolti al Tribunale del riesame che il 16 settembre aveva rigettato il ricorso. Ora la decisione della Cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata dai legali di Chappel e Manford e disposto la restituzione dell’imbarcazione.

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