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Sassari

San Gavino, il muraglione mostra i segni dell’incuria

di Gavino Masia
San Gavino, il muraglione mostra i segni dell’incuria

L’ultimo intervento per il consolidamento dell’opera risale a più di 60 anni fa Il terrapieno si affaccia su una strada trafficata. Pronto un gruppo di volontari

23 agosto 2015
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PORTO TORRES. Il muraglione che circonda il patio di San Gavino da tanto tempo non gode di buona salute, sia a causa delle intemperie del tempo sia per mancate ristrutturazioni, e molti residenti della zona segnalano una costante decadenza della struttura che si affaccia anche su una strada particolarmente trafficata. Pare che l’ultima sistemazione del muraglione sia avvenuta negli anni Sessanta, quando ancora esisteva piazza Verdi con le case, poi abbattute per la creazione dell’attuale parco San Gavino, un tempo tanto lontano considerando che oggi il muro continua a sgretolarsi e perdere pezzi. Su questa opera ai piedi della Basilica di San Gavino dovrebbe intervenire la Soprintendenza ai Beni storici e Culturali, perché si tratta di una struttura muraria che delimita l’arteria stradale da tutto il compendio monumentale di Monte Agellu. Problemi economici alla base di questo tipo di interventi, ma non bisogna dimenticare che c’è anche un problema di sicurezza per i pedoni e le auto che transitano quotidianamente vicino al muraglione. C’è anche un gruppo di muratori portotorresi che ha lanciato una sorta di provocazione per preservare la struttura muraria dall’usura del tempo e dall’incuria umana: «Premesso che giudichiamo molto pericoloso lo stato dell’arte della cinta muraria – dicono –, siamo disposti ad offrire la nostra manodopera a titolo gratuito, con la sola condizione che la Soprintendenza ci fornisca il materiale che occorre».

Un amore incondizionato verso la propria città, quindi, e in particolar modo verso la zona di San Gavino che ha rappresentato un po’ la culla di gran parte della popolazione, oltre ad essere un monumento con la chiesa romanica, le cumbessias e gli atrii Comita e Metropoli. Tanti residenti ritengono opportuno agire rapidamente per un nuovo ed efficace intervento di restauro, a più di mezzo secolo di distanza, con il risultato finale della sicurezza per tutte le persone che frequentano l’area di San Gavino per visitare i monumenti o per fare acquisti in un esercizio commerciale.

Anche la statua di San Gavino a cavallo, simbolo che primeggiava sulla colonna del patio, ora si trova all’interno della Basilica in attesa di un restauro completo che si annuncia problematico per i costi elevati. Anche l’amministrazione comunale, comunque, dovrebbe andare alla ricerca di finanziamenti (nazionali o europei) per tutelare quello che è un vero e proprio museo del territorio, conservando così la storia antica e recente di una comunità che non vuole perdere la sua identità.

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