La Nuova Sardegna

Sassari

Tumore al seno, spiraglio nella lotta per la Breast Unit a Sassari

di Giovanni Bua
Una visita di prevenzione del tumore al seno
Una visita di prevenzione del tumore al seno

La notizia che la struttura sarà attivata in città è stata data da Gianfranco Ganau

23 settembre 2015
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SASSARI. La battaglia per la Breast Unit a Sassari sembra arrivata a una decisiva e positiva svolta. La buona notizia, già nell’aria dall’audizione dei commissari di Aou e Asl nella commissione sanità del Comune presieduta da Carla Fundoni, è stato confermata lunedì sera in una partecipata direzione provinciale del Pd. A dare l’ancora ufficiosa ma assai probabile comunicazione il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, che si è detto molto fiducioso sul fatto che la struttura complessa per la cura del tumore alla mammella alla fine sbarchi, come dovuto, in città.

Struttura che, entro gennaio 2016, sarà l’unica in cui potranno essere trattate le donne con tumore della mammella. E che garantirà queste cure al meglio. Nelle Breast Unit infatti le donne hanno un preciso punto di riferimento nella prevenzione e nel trattamento della malattia in tutte le diverse fasi, attraverso percorsi diagnostici-terapeutici standardizzati in cui lavorano in assetto multidisciplinare chirurghi senologi e generali, chirurghi plastici, oncologi, anatomo-patologi, radiologi, radioterapisti, medici nucleari, ginecologi, medici della riabilitazione, infermieri, psicologi e psicoterapeuti.

Nonostante l’Aou di Sassari abbia tutti i requisiti richiesti per organizzarla sia per numero di interventi fatti in un anno (ne servono 150, a Sassari se ne fanno quasi 300) sia per le numerose professionalità che l’Aou ha in casa e con esperienza maturata negli anni, l’apertura della struttura a Sassari è stata a lungo (ed è tutt’ora) in dubbio. La Regione nella delibera che riorganizza la rete ospedaliera, non fa cenno dell’apertura a Sassari, lasciando intendere che dal 2016 le donne colpite da tumore alla mammella fossero costrette a viaggiare verso l’Oncologico di Cagliari o in una costituenda unità al Mater Olbia. Un’ ipotesi che ha scatenato una incredibile mobilitazione, ben rappresentata dal gruppo Facebook per una Brest-Unit a Sassari che in meno di una settimana ha raggiunto 50mila iscritti.

Ora la schiarita, con la notizia certo ufficiosa ma comunque data in una direzione alla quale erano presenti oltre a Gianfranco Ganau e al segretario provinciale Giampiero Cordedda, il delegato in direzione alla Sanità Giuseppe Frau, i consiglieri regionali Salvatore Demontis e Luigi Lotto, il senatore Silvio Lai, il sindaco di Sassari Nicola Sanna insieme a vari colleghi del territorio e iscritti e dirigenti. Schiarita che non riguarda solo la Breast Unit ma in generale le varie criticità denunciate con forza in questi giorni riguardanti la riforma della rete ospedaliera, prima tra tutte la chiusura di Chirurgia pediatrica.

«Il testo - spiega il presidente della commissione Sanità del Comune Carla Fundoni - non è blindato. E, come ci hanno ben spiegato anche i commissari di Asl e Aou sentiti in commissione comunale, è ambiziosa e segue un disegno culturale preciso. Certo ci sono criticità reali, da separare dalle comprensibili paure di cambiamento. Queste criticità la Regione è disposta a discuterle e risolverle. Siamo attenti, come è giusto che sia, ma anche fiduciosi. E aspettiamo l’assessore regionale Luigi Arru il prossimo lunedì». Sulla fusione Aou-Asl poi, altro tema in discussione in Comune: «Uniamo le eccellenze, creando la base per l’Hub di Sassari - chiude Fundoni -. Per quanto riguarda le problematiche sindacali sentiremo i rappresentanti dei lavoratori in commissione per avere un quadro completo. Quanto iniziato però non si può e non si deve fermare».

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