Diporto, 200mila euro per il rilancio
Anche il settore nautico sardo nel progetto transnazionale “Curioseaty” che darà impulso al turismo di mare e di terra
SASSARI. Vento in poppa e vele spiegate, solcando il Mediterraneo per toccare porti attrezzati e località turistiche incantevoli. L’intento è quello di dare impulso al turismo nautico con una serie di ricadute positive sull’economia dell’Isola. Il progetto si chiama “Curioseaty” e vede insieme Spagna, Portogallo, Sardegna, Francia e Croazia. I dettagli del programma sono stati illustrati ieri, nella Camera di commercio di Sassari da Italo Senes, presidente di Assonautica del Nord Sardegna, affiancato dai rappresentanti dei cinque paesi partner. Quella del turismo da diporto è una sfida importante, da raccogliere con slancio, non solo perché la Sardegna, centro del Mediterraneo, ha le potenzialità per farlo bene, ma anche perché con questo progetto si tratta di stabilire contatti con realtà leader nel settore nautico e impostare un lavoro di rete che darebbe impulso anche al turismo da terra. «A patto che – spiega Italo Senes – si consideri il diportista un turista a tutti gli effetti capace di trasferire valore aggiunto in virtù della sua maggiore capacità di spendita rispetto a un turista medio». Sulla base di questo ragionamento e tenuto conto dell’efficacia del lavoro di rete, la Camera di commercio di Sassari ha siglato un accordo con le associazioni delle Stazioni nautiche di Spagna, Portogallo, (capofila), Francia e Croazia, paesi europei che, storicamente, dal mare hanno sempre tratto alimento e sostegno. Il progetto transnazionale, nato in ambito europeo, forte di un finanziamento di duecentomila euro, consentirà nel breve e medio periodo di orientare flussi turistici importanti verso i paesi partner attraverso una serie di iniziative finalizzate all’ottimizzazione delle infrastrutture legate alla nautica da diporto: «L’obiettivo dell’accordo – prosegue Senes – è quello di uniformare i servizi turistici destinati ai diportisti negli scali dei paesi che aderiscono al protocollo in modo da creare uno standard di impronta europea». Naturalmente ai porti e alle località sulla costa sarebbero collegate anche quelle dell’interno così da incoraggiare il turista nautico a spingersi ben oltre il territorio adiacente al porto in cui decide di fare tappa. Sul totale delle imprese sarde l’economia del mare ha un incidenza del 5,47 per cento che, per ovvie ragioni, supera il 6 nella provincia di Sassari e schizza al 10 in quella di Olbia-Tempio. Sul versante dell’occupazione – stando sempre ai dati forniti dall’ufficio studi della Camera di commercio di Sassari – gli occupati nelle imprese del mare sono il 7,3 per cento in Sardegna che si attestano al 6 su Sassari e al 15,6 per cento su Olbia-Tempio. Numeri di tutto rispetto, dunque, che potrebbero crescere ancora riversando sull’economia dell’isola quel plus di valore aggiunto legato a una più forte capacità di spendita che il turismo da diporto garantisce. «Curioseaty – conclude infatti il presidente di Assonautica del Nord Sardegna – servirà a stimolare la competitività e l’innovazione grazie anche alla sostenibilità del turismo nautico».
Tutto questo attraverso una rete forte di 20 regioni europee, 58 destinazioni nautiche, 300 comuni e il coinvolgimento di tremila aziende. In quest’ottica il patrimonio marittimo e culturale del Mediterraneo diventa una preziosa risorsa su cui investire per costruire un programma di sviluppo dell’economia turistica.
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