La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua, ordinanza ritirata. Restano i dubbi

Acqua, ordinanza ritirata. Restano i dubbi

PORTO TORRES. Il sindaco ha revocato ieri l’ordinanza di limitazione dell’uso dell’acqua pubblica in seguito alla comunicazione dell’Asl di Sassari-Dipartimento di prevenzione e Servizio igiene degli...

28 ottobre 2015
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PORTO TORRES. Il sindaco ha revocato ieri l’ordinanza di limitazione dell’uso dell’acqua pubblica in seguito alla comunicazione dell’Asl di Sassari-Dipartimento di prevenzione e Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione - con la quale si certifica che «i controlli effettuati in data 21 ottobre sull’acqua ad uso pubblico risultano conformi». La notizia era già stata diffusa da Abbanoa che aveva così messo fine ai circa due mesi di divieto di utilizzo dell’acqua sia come bevanda sia per la preparazione dei pasti. Quasi in coincidenza con la buona notizia del ritorno alla normalità dei valori dei parametri dell’acqua, è stata protocollata un’interrogazione da parte del consigliere Claudio Piras, che chiede «un intervento urgente da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco, in qualità di garante della salute pubblica dei cittadini, nei confronti di Abbanoa». Il consigliere vuole infatti sapere quali misure sta attuando il gestore unico per impedire che il fenomeno si verifichi, visto che non si tratta di fenomeno sporadico e casuale, ma una costante che sta peggiorando anno dopo anno. «Per quale motivo si continua a diffondere la notizia che la presenza di alluminio e manganese sia da attribuire alla rete fatiscente – aggiunge Piras –, quando è risaputo che la presenza di quei metalli è determinata da un anomalo processo di potabilizzazione: quali controlli vengono poi effettuati negli esercizi pubblici (bar, ristoranti, pizzerie, mense) per verificare con quale acqua preparino alimenti e bevande?. E perché finora non si è provveduto ad emanare, in caso di non potabilità dell'acqua, ordinanze di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per motivi di salute pubblica, atteso che nelle scuole non è prevista la distribuzione di acqua in alternativa a quella di rete». (g.m.)

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