La Nuova Sardegna

Sassari

A Sant’Orsola «paura della politica»

di Antonio Meloni
A Sant’Orsola «paura della politica»

Il comitato che raggruppa oltre mille cittadini non vuole che gli organismi di quartiere ricalchino le vecchie circoscrizioni

12 novembre 2015
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SASSARI. Rivendicano la loro indipendenza e oppongono un pacato rifiuto alla proposta dell’amministrazione di rispondere al regolamento che gli uffici dovranno redigere a breve. La prevista audizione del presidente e vice del comitato di Sant’Orsola, Francesco Sanna e Giovanni Mangatia, ieri di fronte alla commissione Affari generali del Comune, ha fatto emergere la volontà del quartiere di volersi affrancare da una gestione centralizzata per il timore di perdere quell’autonomia che ha dato vita al primo organismo nato sulle ceneri della vecchia circoscrizione.

«Abbiamo paura della politica – ha detto Sanna senza giri di parole – siamo nati spontaneamente e vogliamo continuare a operare in regime di autonomia, chiediamo solo di avere un referente che faccia da cinghia di trasmissione tra il quartiere e il Comune».

Parole chiare, espresse con calma di fronte alla prima commissione consiliare di Palazzo ducale presieduta da Lalla Careddu. Il presidente del comitato di Sant’Orsola, che nei giorni scorsi aveva rivolto un appello al sindaco Nicola Sanna, ha quindi ripercorso le tappe che dall’estate del 2013 hanno segnato la crescita graduale di una realtà che opera in uno dei quartieri più estesi e popolosi di Sassari. Il modello adottato ricalca la struttura di partiti e sindacati in cui un componente sovraintende a un settore ben preciso. Le due figure apicali, infatti, sono affiancate da un responsabile per ogni materia, dalla viabilità ai lavori pubblici, dal verde pubblico ai rifiuti, dai trasporti all’istruzione: «Ci siamo dati questa organizzazione in modo spontaneo – ha proseguito Sanna – perché a tutti è sembrato il modo migliore di occuparsi del quartiere, rimboccandoci le maniche ogni volta che serve».

Nell’estate del 2013, il comitato contava 150 iscritti, oggi sono oltre mille in rappresentanza di oltre cinquemila abitanti. Lalla Careddu ha replicato rimarcando il fatto che Palazzo Ducale dovrà comunque provvedere alla stesura del regolamento perché «in altri quartieri – ha spiegato la presidente della prima Commissione – manca lo spirito di iniziativa degli abitanti di Sant’Orsola, carenza alla quale dovrà comunque provvedere l’amministrazione».

Nel farlo, però, dovranno essere individuate regole certe e uguali per tutti, da qui l’esigenza di discutere il documento con i rappresentanti dei quartieri che dovranno poter dire la loro per evitare il rischio di varare un provvedimento calato dall’alto e interpretato come un diktat senza mediazione. Al riguardo i rappresentanti di Sant’Orsola hanno detto di essere disponibili a ragionare «ma non ci staremo _ ha concluso Francesco Sanna _ a trasformare il comitato in una copia della circoscrizione».

Dalle questioni generali si è poi passati a quelle specifiche legate ai problemi più volte segnalati. Il più urgente resta quello della viabilità di un quartiere attraversato perfino dalla ferrovia e delimitato da due grosse arterie, la 131 da una parte, la Buddi Buddi dall’altra, che sostengono buona parte del traffico da e per la città.

Ma gli abitanti di Sant’Orsola chiedono anche la realizzazione di spazi verdi, di impianti sportivi per i bambini e i ragazzi e un centro di aggregazione per gli anziani. Insomma, sollecitano più attenzione da parte dell’amministrazione comunale.

Durante l’incontro è emerso anche un problema di sicurezza che, stando alla denuncia del Comitato, sarebbe legato all’insufficienza delle vie di fuga. «In caso di emergenza _ ha concluso infatti Francesco Sanna _ gli abitanti avrebbero grosse difficoltà a lasciare il quartiere».

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