La Nuova Sardegna

Sassari

Truffa e atti falsi, 20 rom denunciati dai carabinieri

di Gavino Masia ; di Gavino Masia

Autocertificazioni non veritiere per ottenere le Borse lavoro L’indagine partita oltre un anno fa dopo alcune verifiche

14 novembre 2015
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PORTO TORRES. Una insolita richiesta di informazioni rivolta agli uffici della compagnia dei carabinieri di via Antonelli - per poter partecipare al progetto intitolato “Attività d’integrazione sociale e inserimenti lavorativi per la comunità Rom”, finanziato con fondi pubblici e bandito dal Comune - si è trasformata per circa un anno in una indagine accurata dei militari che ha portato alla denuncia di venti nomadi (nove donne e altrettanti uomini più due minori) per tentata truffa e falso in atto pubblico. Giovedì è scattato il deferimento in stato di libertà alla procura della Repubblica degli indagati, tutti accusati dei reati di tentata truffa aggravata e falsità ideologica commessa in atto pubblico. Tutti i deferiti alla procura, allo stato attuale, non potranno partecipare al bando e percepire erogazione di denaro pubblico, e nel contempo saranno sottoposti ad un procedimento penale davanti al giudice del Tribunale di Sassari.

La vicenda aveva preso il via a giugno 2014: uno degli indagati, residente nel campo nomadi di “Ponti Pizzinnu”, si presentava infatti in caserma chiedendo di avere alcune delucidazioni circa la compilazione di un modulo di autocertificazione attestante l’esenzione da pendenze penali e le conseguenze alle quali si sarebbe esposto chi eventualmente avesse dichiarato il falso. Una richiesta paradossale per chi vuole fare le cose seguendo le giuste regole amministrative e soprattutto la legge, e perciò da quel momento è partita l’attività informativa e d’indagine condotta dai carabinieri al comando del capitano Romolo Mastrolia. Gli accertamenti condotti hanno permesso di appurare in modo rapido che il progetto finanziato con fondi pubblici e bandito dal Comune, richiedeva tra i requisiti soggettivi dei partecipanti l’esenzione da pendenze penali, autocertificata con apposito modulo. Il progetto prevede l’assegnazione di 10 borse lavoro da 500 euro mensili ad altrettanti nomadi, per una durata complessiva di 6 mesi, finalizzate alla creazione di presupposti minimi essenziali e indispensabili per attuare una piena inclusione sociale della minoranza rom presente a Porto Torres mediante l’inserimento nel mondo del lavoro. Una volta che i carabinieri hanno individuato il punto di criticità del bando - relativo proprio alle autocertificazioni attestanti l’esenzione da pendenze penali - hanno approfondito gli accertamenti e, guidati dal sostituto procuratore della Repubblica Mario Leo, hanno acquisito e vagliato tutta la documentazione esibita da tutti i partecipanti al bando. Il risultato delle indagini ha appurato che 20 soggetti avevano attestato in modo falso di essere esenti da pendenze legali, proprio per poter accaparrarsi le borse lavoro, e grazie all’attività investigativa sono stati smascherati ed estromessi dalle procedure concorsuali.

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