La Nuova Sardegna

Sassari

La musica troppo alta impedisce il riposo? Ecco come tutelarsi

Gentile avvocato Bassu, abito in una palazzina nella periferia della città dove è presente, al piano terra, un bar che sino a notte inoltrata lascia la musica a tutto volume, impedendomi di riposare...

18 novembre 2015
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Gentile avvocato Bassu, abito in una palazzina nella periferia della città dove è presente, al piano terra, un bar che sino a notte inoltrata lascia la musica a tutto volume, impedendomi di riposare tranquillamente. Ho parlato personalmente con il gestore e con l’amministratore di condominio i quali mi hanno detto che loro possiedono l’autorizzazione amministrativa. Posso denunciare o fare qualcosa per tutelare i miei diritti e quelli degli altri condomini che si lamentano?

L’equilibrio tra le esigenze commerciali e gli l’interesse alla quiete pubblica è individuato dalla legge attraverso una serie di norme penali, civili e amministrative, tenendo presente che l’autorizzazione indicata nel quesito si atteggia diversamente nei vari rami dell’ordinamento. Dal punto di vista penalistico, il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, previsto e punito dall’art. 659 co. 2 cod. pen., risulta integrato, a detta della Suprema Corte, soltanto se l’attività rumorosa autorizzata vìoli disposizioni di legge o provvedimenti amministrativi diversi dalla normativa sull’inquinamento acustico, ricorrendo al contrario l’illecito amministrativo di cui all’art. 10 L. 447/95 che commina la sanzione amministrativa e, in alcuni casi, l’inibizione dell’attività svolta. Il Codice Civile, nel regolare i rapporti tra privati, tutela chi subisce immissioni rumorose, provenienti da un locale vicino, attraverso rimedi inibitori o indennitari nonché, in caso di pregiudizio alla salute, attraverso il risarcimento del danno. Posto che il bar sia autorizzato a diffondere musica fino a notte inoltrata e secondo la franchigia di volume prevista dalla legge, il risarcimento del danno è riconosciuto in caso di violazione di dette condizioni per la lesione del diritto «al riposo notturno, alla serenità, all’equilibrio della mente e alla vivibilità della casa», secondo quanto affermato dalla Cassazione. Inoltre è pacifico che non ci sia interferenza tra le norme pubblicistiche che disciplinano la soglia di rumore e quelle che regolano gli aspetti civilistici delle immissioni sicché, pur autorizzata, l’attività del bar non può superare la soglia di normale tollerabilità nei rapporti di vicinato, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto: condizione dei luoghi, rumore di fondo, durata delle immissioni. In questo modo, si potrà agire in giudizio per chiedere l’inibitoria, ossia la cessazione, delle molestie arrecate mediante le immissioni rumorose.(Avv. Giuseppe Bassu)

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