La Nuova Sardegna

Sassari

Bressa: «Non faccio valutazioni sulle scelte»

Bressa: «Non faccio valutazioni sulle scelte»

Il sottosegretario spiega: «Il Governo non giudica lo schema di riordino senza averlo prima letto»

20 novembre 2015
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SASSARI. «Ho molto rispetto, come uomo delle istituzioni e come studioso del diritto, delle autonomie regionali e delle competenze delle regioni a Statuto speciale che hanno prerogative, appunto speciali, che non mi sognerei mai di mettere in discussione». Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali, interviene nel dibattito sulla bozza di riforma degli enti locali per precisare il suo pensiero e per ribadire concetti già espressi nell’intervista pubblicata ieri.

«Allo stesso modo – scrive Bressa – non mi permetterei mai di esprimere valutazioni sulle scelte della Giunta guidata da Francesco Pigliaru che in materia di riordino degli enti locali ha elaborato un disegno di legge ora all’esame del Consiglio regionale».

«Per questo non mi riconosco pienamente nell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Nuova Sardegna” – si legge nella nota del sottosegretario agli Affari regionali –. Vorrei chiarire con nettezza che io non ho mai detto che “la Sardegna avrebbe avuto la possibilità di fare due città metropolitane che sarebbero state digerite dal legislatore nazionale”. E anche il titolo “Dal Governo nessun vincolo” e l’occhiello “le città metropolitane potevano essere due, l'importante è che lo schema funzioni” non mi appartengono, sono estranei al mio modo di pensare». Il sottosegretario non ha effettivamente pronunciata la frase che infatti non gli è stata da noi attribuita, essendo una nostra valutazione. Mentre il titolo e il sommario sono una sintesi giornalistica.

«Il Governo, di cui faccio parte in qualità di sottosegretario agli Affari regionali, non giudica lo schema di riordino degli enti locali della Giunta Pigliaru, senza averlo prima letto, e non vuole entrare nel merito delle scelte compiute – conclude il sottosegretario –. Ribadisco la necessità di inquadrare la riforma che verrà come un'opportunità per tutta l'Isola da nord a sud, senza contrapposizioni, perché sono convinto che lo sviluppo dell'intera Sardegna dipenda dalla sua specialità, una risorsa preziosa, fondamentale per affrontare con efficacia la sfida del futuro».

Tutte valutazioni che erano state chiaramente espresse dal sottosegretario e correttamente riportate nelle parti vigolettate della sua intervista alla Nuova Sardegna.

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