Sorso, il Lido Iride tornerà a nuova vita in versione ridotta
È la proposta del Comune di Sorso all’Agenzia del demanio In cambio verrebbero cedute volumetrie nel centro abitato
SORSO. Un bando che preveda volumetrie “lite” per far risorgere l’ex Lido Iride, costi quel che costi. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, ha inoltrato all’Agenzia del Demanio - che ha competenza sull’area e sulle volumetrie dell’ex stabilimento balneare - una proposta alternativa che invogli i privati a investire sul rudere che si affaccia sul golfo dell’Asinara. La proposta prevede di trasferire fino al 70% dei volumi dalla fascia costiera alle “zone S” nel centro della città.
L’idea. Il Comune di Sorso ha messo in piedi una proposta che prevede il depotenziamento delle attuali volumetrie utili. L’idea è quella di convincere l’Agenzia del demanio a rinunciare fino al 70% delle attuali cubature previste nell’area dell’ex lido per vedersele riconosciute in un’altra zona, al centro di Sorso. L’obiettivo dell’amministrazione è di rimettere in piedi un lido in versione lite, rimpicciolito nella forma e nella sostanza (soprattutto economica), che renda quindi più appetibile l’investimento ai privati. In sostanza, il Comune ha in mente un progetto che contempli fino al 30% delle volumetrie totali (cioè fino 70% in meno), lasciando agli imprenditori la facoltà di offrire la percentuale, il tipo di progetto e le finalità. Secondo le stime, un lido “lite” sarebbe realizzabile con un paio di milioni di euro, a fronte dei 7 milioni previsti nel mastodontico maquillage (quello che sfrutta il 100% dei volumi) ipotizzato negli scorsi anni ma non realizzato per carenza d’interesse da parte degli imprenditori.
La proposta. E per convincere l’Agenzia del demanio a concedere il ridimensionamento delle volumetrie sulla fascia costiera, il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen, si dice disponibile a cedere l’equivalente volume edificabile all’interno delle zone cosiddette standard che si trovano in località Trunconi, a due passi dall’ufficio Urbanistica di via Carta. La richiesta è partita da piazza Garibaldi circa un mese fa. «Abbiamo alcune aree che si trovano nella zona della cosiddetta ex Pretura - spiega il primo cittadino - dove ci sono volumetrie disponibili per funzioni di pubblica utilità che siamo disposti a cedere». Il nodo della questione è appunto il paventato spostamento delle volumetrie dalla fascia costiera al centro della città, dettaglio non di poco conto per un ente come l’Agenzia del demanio, che affronta in questi anni uno dei periodi - fra i più spinti - di dismissione del patrimonio dello Stato.
Lido “lite”. In ogni caso, se l’accordo fra amministrazione comunale e Agenzia dovesse andare in porto, si prospetterebbe un lido Iride di nuova concezione, aperto ai contributi progettuali dei privati e quindi senza la palla al piede di una destinazione d’uso imposta dall’alto. «La nostra intenzione - conclude il sindaco - è dare massima libertà ai privati di spaziare in un range di volumetrie compreso tra il 100% e il 30%. Siamo in attesa di una risposta da parte dell’Agenzia del demanio, che a sua volta ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato».