La Nuova Sardegna

Sassari

Battute al cinghiale anche di giovedì, cacciatori in rivolta

di Barbara Mastino
Battute al cinghiale anche di giovedì, cacciatori in rivolta

Gli appassionati contestano il provvedimento della Regione La norma adottata anche per combattere la peste suina

08 dicembre 2015
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OZIERI. C’è fermento anche tra i cacciatori del Logudoro per la decisione della Regione di estendere la caccia al cinghiale anche al giovedì. Una scelta giustificata da due ordini di motivi, la lotta alla peste suina africana e la campagna contro il sovraffollamento della specie del suino selvatico: motivazioni che però non sono condivise dai cacciatori che anche nel territorio del Logudoro si preparano ad azioni clamorose. A loro detta, infatti, vi sono modi più efficaci per eradicare la peste suina e limitarne il contagio, e lo stesso problema del sovraffollamento non è davvero un problema, tutt’altro. Azioni clamorose si sono già viste di recente a Orgosolo, ma anche a Siniscola e Macomer, dove i cacciatori sono stati protagonisti di rumorose proteste. Nel Logudoro per il momento non si sono avute azioni eclatanti, ma il malcontento è grande e promette di sfociare in “scioperi” e nel rifiuto di partecipare alla campagna anti Psa. «Il sistema imposto dalla Regione per eradicare la peste suina africana è completamente sbagliato - riferisce uno dei portavoce dei cacciatori, che appartengono a diverse sigle di associazioni venatorie - perché si basa unicamente sul controllo dei cinghiali. Suggeriamo quindi - aggiunge - di mettere in campo tutti i provvedimenti che la legge prevede, come il divieto del pascolo brado dei maiali domestici e la regolamentazione degli allevamenti, che sono gli unici rimedi veramente efficaci. Invece si preferisce caricare i cacciatori della responsabilità del monitoraggio e dell’abbattimento dei cinghiali, imponendo degli obblighi sanitari assurdi e inefficaci e uno sperpero di energie e soldi dei cittadini. Chiediamo quindi - conclude il cacciatore - l’immediata sospensione della caccia al cinghiale il giovedì e un incontro urgente tra i rappresentanti della Regione e una delegazione dei cacciatori, gli unici che conoscono veramente un problema grave ma ignorato dai burocrati, bravi solo a imporre obblighi e divieti ma incapaci di inquadrare con obiettività e serietà il problema della peste suina e tutte le altre problematiche inerenti l’attività venatoria».

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