La Nuova Sardegna

Sassari

In città due nuove altalene per i disabili

di Luigi Soriga
In città due nuove altalene per i disabili

Guardian Angels e Uildm hanno raccolto 6mila euro per rendere inclusivi i parchi di via Tavolara e di via Montello

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SASSARI. Due altalene è come se fossero in banca, e il progetto dei parchi inclusivi in città sta velocemente diventando realtà. Infatti la campagna di sensibilizzazione e la raccolta fondi avviate dai Guardian Angels e dalla Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha prodotto i primi frutti. «In un mese siamo riusciti a raccogliere circa 6mila euro – dice il leader dei Guardian Angels Pier Paolo Pintus – significa che siamo già in grado di installare due altalene per disabili, visto che il costo di ciascuna si aggira sui 2mila euro, più le spese di posa e di certificazione per la sicurezza».

A Sassari finora non esiste un solo parco che possa offrire delle attrezzature ludiche adatte anche per bambini costretti su una sedia a rotelle. E questa è una gravissima carenza anche in termini di sensibilità sociale. Pare che l’amministrazione comunale abbia in cantiere un’iniziativa e voglia rendere inclusiva una delle tante aree verdi cittadine.

Invece i Guardian Angels e la Uildm vorrebbero contribuire ad arricchire di servizi i parchi più frequentati in città: «Sicuramente quello di via Montello – spiega Pier Paolo Pintus – ma anche via Tavolara e, se raccoglieremo ulteriori risorse, anche via Venezia. Le prospettive per raggiungere un budget consistente ci sono, e non credo sarà un problema acquistare tre altalene. Tutto quello che verrà in più sarà comunque investito sempre su questo versante, in modo da rendere gli spazi verdi e di aggregazione accoglienti per tutti». Ora resta da capire come due associazioni private potranno trasferire, chiavi in mano la loro iniziativa all’amministrazione comunale. Finora Palazzo Ducale non si è distinta in velocità e pragmatismo nell’applicazione del principio di sussidiarietà (dove non arriva il pubblico, arriva in aiuto il privato). L’esperimento dei playground da basket liberi e gratuiti offerti dal circuito Sardex ha mostrato chiaramente quanto la burocrazia e un’amministrazione lenta e poco recettiva possa affossare una buona idea e utile alla comunità. A Sassari non esiste un regolamento che disciplini questo rapporto tra Comune e soggetti privati per la gestione di spazi e attrezzature. Forse per le altalene la soluzione più rapida e indolore è che le due associazioni donino all’amministrazione le attrezzature, e che l’amministrazione pensi all’installazione definitiva.

La raccolta di fondi ha funzionato attraverso il passaparola, grazie ai social network e attraverso la promozione sulla pagina Facebook “Le altalene del futuro. Sassari per i parchi inclusivi”. Naturalmente la possibilità di devolvere offerte per questo progetto è sempre validissima, ed esiste un conto corrente postale sul quale destinare i versamenti: è il ccp numero 10037075 intestato alla Uildm. Oppure IBAN: IT44P0760117200001029673496. Ogni contributo verrà reso pubblico e la raccolta fondi sarà del tutto trasparente.

L’idea dei parchi inclusivi è nata assolutamente per caso: certe carenze si notano solo se vissute sulla propria pelle. Ed è quello che è successo un mese e mezzo fa ai Guardian Angels, proprio mentre svolgevano uno dei loro sopralluoghi all’interno dei parchi cittadini.

«Un bambino in sedia a rotelle – racconta Pierpaolo Pintus – guardava e indicava le altalene. Poi si voltava a guardare il padre con due occhi pieni di speranza e riguardava le altalene serrando le mani nei braccioli della sua sedia. Siamo rimasti a osservare fino a quando il padre si è chinato a dire qualcosa al bambino, poi ha girato la sedia a rotelle e pian piano lo ha portato via. La nostra tristezza in quel momento, ed era tanta, crediamo fosse solo una parte infinita di quella del bambino e del padre. Pensiamo che non sia giusto negare ad un bambino disabile la gioia di un'altalena».

Da quell’esperienza è nato un confronto, prima faccia a faccia e poi sui social. È bastato informarsi sui costi delle altalene per disabili, vedere quanto il tema toccasse la sensibilità delle persone per capire che la raccolta di fondi avrebbe funzionato. E i risultati sono subito arrivati.

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