La Nuova Sardegna

Sassari

Cibo e soldi, è tensione tra i migranti

di Nadia Cossu
Cibo e soldi, è tensione tra i migranti

Manifestazione fuori dai centri di accoglienza: «Non ci danno la diaria e la roba da mangiare è cattiva». Interviene la polizia

05 gennaio 2016
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SASSARI. Le tensioni ci sono ed è inutile far finta che tutto vada bene e che i problemi nei centri di accoglienza profughi del territorio non esistano. La giornata di ieri ne è la dimostrazione. Decine di migranti hanno inscenato una protesta fuori dalle strutture di Cargeghe e Valledoria, rifiutando il cibo e protestando per la mancata consegna della quota di contanti, il cosiddetto pocket money, la diaria di 2,50 euro che lo Stato elargisce a ognuno dei profughi attraverso i titolari del centro. Inizialmente la notizia della protesta è passata in sordina, ma l’intervento di polizia e prefettura nei centri interessati non è sfuggito e si è capito subito che qualcosa non andava.

«Diamo loro ospitalità – ha spiegato Salvatore Serra, vicario del prefetto – A quanto pare oggi non hanno gradito la roba da mangiare e chiedevano il pocket money, noi da parte nostra abbiamo sensibilizzato i gestori delle strutture a pagare la diaria ma non sempre è possibile essere puntuali».

La situazione è delicata anche perché il 31 dicembre sono scadute le convenzioni con le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza. Qualcuno avrebbe sostenuto che da allora non si è più fatto vivo nessuno e un migrante avrebbe avuto anche difficoltà a prendere i medicinali perché gli addetti alla consegna non c’erano. Voci che sarebbero poi state smentite. «È vero che le convenzioni sono scadute – ha spiegato Serra – ma è ovvio che vanno in prorogatio finché non ci sarà la nuova gara d’appalto. La presentazione delle domande scade il 15 gennaio, per quella data valuteremo il numero delle offerte e si procederà di conseguenza». Intanto gli ospiti della struttura di Cargeghe saranno a breve trasferiti a Porto Pozzo (Santa Teresa). La richiesta è arrivata dagli stessi gestori e la cooperativa avrebbe dato garanzie sulla ricettività del nuovo centro di accoglienza.

Ieri mattina, a quanto pare, la situazione più critica si è registrata a Valledoria. Un gruppo di migranti ha rifiutato il cibo e lo ha lasciato sui cassonetti della spazzatura che si trovano nel cortile. Hanno chiesto maggiori garanzie, nonostante nulla si possa dire sull’impegno della cooperativa che gestisce il centro e dell’amministrazione comunale che ha preso a cuore la situazione dei migranti, circa un centinaio, fin dall’inizio.

Quella di ieri è l’ennesima protesta nei centri di accoglienza del Sassarese.

A novembre, a Cargeghe c’è stata una manifestazione pacifica. All’ordine del giorno sempre gli stessi problemi: soldi e cibo. «Da mangiare ci danno soltanto pasta o riso – avevano detto in quell’occasione – per vedere un po' di carne, cioè proteine, dobbiamo aspettare la domenica, quando ci preparano il pollo». Cosa che era stata smentita dai gestori della struttura.

I sindaci dei due paesi – Salvatore Oggiano per Cargeghe e Tore Terzitta per Valledoria – si stanno impegnando moltissimo per aiutare queste persone ma c’è tanto da fare «e bisogna avere pazienza – dicono – e comprensione».

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