La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, il Tar boccia il ricorso di Nicolino Brozzu per Tanit

di Luigi Soriga
Sassari, il Tar boccia il ricorso di Nicolino Brozzu per Tanit

Per i giudici il costruttore non poteva realizzare un centro commerciale: il Comune doveva negare le autorizzazioni

14 gennaio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La sentenza risale al 2 dicembre, ma le motivazioni sono state depositate solo due giorni fa: il Tar ha bocciato il ricorso del costruttore Nicolino Brozzu, titolare della ex Sarda Vibrocementi, sulla vicenda Tanit. Il tribunale giudica le istanze infondate e le rigetta in toto.

La bufera Tanit-Puc. L’odissea del “parco commerciale” Tanit ha segnato un’ampia fetta della storia politica sassarese, con risvolti che hanno interessato il panorama regionale. Basti pensare che questa pratica edilizia era detonata a Palazzo Ducale il 10 luglio del 2008. Erano le 17 in punto, c’era in ballo l’approvazione del Puc e la maggioranza bocciava uno per uno tutti gli emendamenti. A un certo punto l'uscere ha adagiato su tutte le scrivanie una lettera. Il messaggio era laconico quanto esplicito: «le zone H si trasformano in zone edificabili». Dopodiché una conclusione sibillina: «Fine 1ª puntata... ne seguiranno molte altre!!!». E insieme a queste poche righe, due mappe con in rilievo alcune aree di proprietà delle zie del sindaco, e i terreni del consigliere Dolores Lai. Era un fulmine a ciel sereno e un avvertimento implicito: chi vota questa pratica potrebbe rischiare guai giudiziari.

Il processo. Gli inquirenti poi scoprirono che la telefonata che aveva fatto recapitare quelle missive proveniva dagli uffici della Vibrocementi. In ogni modo il Puc venne approvato, e i guai giudiziari arrivarono puntuali. A processo finirono l’ex sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, per concorso in tentata concussione e in abuso d'ufficio aggravato e falsità ideologica, l’ex assessore all’Urbanistica Valerio Meloni, una serie di tecnici comunali, Alberto Cossu (presidente della Confcommercio, per tentata estorsione) e venne rinviata a giudizio per tentato abuso d'ufficio anche l'allora consigliere comunale Dolores Lai. I riverberi di questa vicenda giudiziaria hanno condizionato inevitabilmente le carriere politiche dei protagonisti.

La storia. Ma cosa c’entra Tanit con il Puc? Accadde questo: nel 2006 il costruttore Brozzu voleva chiudere un affare con Carrefour. Il colosso francese aveva posato gli occhi sull'area dell'ex consorzio agrario. Voleva farci sorgere un mega centro commerciale. Però c’era un problema: la struttura che Brozzu stava realizzando era divisa in tre diversi locali. Quindi il 29 giugno 2006 la Vibrocementi presentò al Comune delle varianti in corso d'opera per riorganizzare gli spazi all'interno dello stabilimento. Nessun aumento di volumetria, solo ridistribuzione funzionale delle superfici in modo da renderli un corpo unico. Cioè un centro commerciale. Ma la pratica incontrò mille difficoltà a tutti i livelli, dal Comune, alla Regione alle conferenze di servizi, e alla fine si arenò. Ma anche l’affare con Carrefour restò appeso, e Nicolino Brozzu decise di giocare una carta. Siccome uno degli impedimenti urbanistici era costituito proprio dal Puc del 2008, allora denunciò una serie di illegittimità nell'approvazione, come l'incompatibilità del sindaco a partecipare alla fase del voto: i terreni delle zie del sindaco cambiavano destinazione d'uso diventando edificabili, come anche un’area di proprietà di Dolores Lai. Da questi esposti partono le indagini della Procura e un processo che è ancora aperto.

Il Tar. Però il costruttore percorre anche la strada del ricorso al Tar. In questo versante la bocciatura è su tutti i fronti. I giudici stabiliscono in sintesi che Brozzu nel 2006 aveva avuto l’autorizzazione per realizzare un complesso con 3 unità commerciali distinte, e che Comune e Regione non potevano dare l’assenso alle modifiche edilizie e funzionali perché avrebbero configurato una struttura riconducibile a un grande centro commerciale, in contrasto con l’allora vigente legge sul Commercio.

In Primo Piano
Il dossier

Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

di Andrea Massidda
Le nostre iniziative