I Sardisti bocciano la giunta 5 Stelle
Il direttivo dei Quattro Mori attende i progetti annunciati in campagna elettorale
PORTO TORRES. Il direttivo della sezione Psd’Az “Anton Simon Mossa”, riunitosi per esaminare la situazione amministrativa locale, ha approvato un documento politico dove denuncia che il disagio economico e sociale che sta affossando questo territorio «è aggravato dalla crisi di identità in cui sta sprofondando la nostra città». Alle reiterate voci di disimpegno di Eni dall’accordo sulla chimica verde e di Eph dalle intese siglate sul polo energetico, secondo i Quattro Mori, non si contrappongono azioni politiche e istituzionali che possano condizionare le strategie delle multinazionali. «Fanno solo sorridere le medaglie che il sindaco si appunta sul petto al perseguimento dei risultati sui procedimenti delle bonifiche dell’area Vinyls e progetto Nuraghe – attaccano i sardisti –, ben sapendo che sono il frutto del grande lavoro fatto da chi lo ha preceduto: è normale che chi semina molto spesso non raccoglie, ma è spudorato il modo in cui Wheeler si appropria delle eredità positive, mentre getta fango su tutto il resto».
Il Psd’Az ritiene che il processo di bonifica dell’area industriale debba restare una priorità assoluta, e il consiglio comunale dovrà essere messo nelle condizioni di vigilare sull’attuazione degli impegni su utilizzo di imprese e maestranze locali. «L’unica cosa che è emersa in questo semestre di governo – aggiunge il direttivo Psd’Az –, è la netta avversione dei pentastellati a quei programmi industriali concordati con le passate amministrazioni: la contrarietà manifestata dal sindaco alla realizzazione del quinto gruppo a Fiume Santo (peraltro resa pubblica senza che, su quel progetto, si fosse espressa una valutazione tecnico-ambientale) è la dimostrazione della superficialità, incompetenza e irresponsabilità con la quale si affrontano i problemi in città». Per i sardisti i cittadini stanno ancora aspettando che, chi governa la nostra comunità, tiri fuori dai cassetti progetti credibili alternativi alla realtà industriale. «I seimila disoccupati Portotorresi sono stati illusi ed hanno creduto nella proposta demagogica del reddito di cittadinanza, e “onestà” vuole che alle persone disperate oggi gli si racconti la verità facendo sapere da dove verranno reperite le risorse, cosa di cui fino ad ora non vi è traccia. Il sindaco la smetta di parlare del passato e dei suoi predecessori, con video che autocelebrano la sua inadeguatezza al ruolo che ricopre, e se ha idee e progetti li porti in consiglio comunale». (g.m.)