La Nuova Sardegna

Sassari

Ente Foreste, anche tre sindacalisti tra gli indagati a Sassari

di Luca Fiori
Ente Foreste, anche tre sindacalisti tra gli indagati a Sassari

Tra i dipendenti coinvolti nell’indagine della Finanza che ha portato alle sospensioni anche esponenti di Cgil, Cisl e Uil

20 febbraio 2016
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SASSARI. Ci sono anche tre sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil fra i sette dipendenti dell’Ente Foreste finiti nell’indagine della guardia di finanza sull’assenteismo nella sede territoriale di via Roma. Per uno di loro, Enrico Carboni sassarese di 65 anni, uno dei due dipendenti non colpiti dal provvedimento di sospensione dal servizio, la Flai Cgil (la sezione del sindacato che si occupa dei lavoratori agricoli) ha già avviato la procedura di sospensione, mentre Ausonio Pinna, anche lui di 65 anni, non ha atteso il benservito dal suo sindacato e ieri mattina ha presentato alla Cisl la lettera di dimissioni volontarie. Stessa sorte potrebbe toccare a Ubaldo Porcu, 53 anni, componente della segreteria provinciale Uila-Uil Sassari-Gallura, l’Unione italiana dei lavoratori agroalimentari.

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«Ci sentiamo parte lesa per il fatto che sia coinvolta nell’inchiesta, anche se con responsabilità che appaiono meno gravi di altre, una persona che appartiene alla nostra organizzazione», si sono affrettati a dichiarare il segretario generale della Cgil regionale Michele Carrus e Stefania Crogi, segretaria della Flai. «Abbiamo avviato le procedure previste, a iniziare dalla sospensione dal sindacato - annunciano Carrus e Crogi - i comportamenti contestati, infatti, appaiono incompatibili con i requisiti di serietà, moralità e correttezza che connotano l’esercizio di un ruolo dirigente e l’appartenenza stessa alla Cgil». Intanto tra gli indagati c’è chi ha già provato a difendersi dalle accuse, rispondendo alle domande del giudice delle indagini preliminari Antonello Spanu, ma rendendo in realtà la sua posizione ancora più complicata. Tutti gli indagati sono stati convocati dal gip il 9 febbraio scorso per l’interrogatorio di garanzia preventivo e sei di loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Solo Ausonio Pinna, difeso dall’avvocato Eligio Cavaglieri, ha tentato di negare gli addebiti della Procura, provando a giustificare le sue uscite frequenti dalla sede di lavoro adducendo tra gli altri motivi sindacali.

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Davanti al gip ha anche affermato di essere stato autorizzato ad allontanarsi dalla sede dell’Ente Foreste per ragioni di servizio e ha prodotto varie richieste di recupero ore di lavoro straordinario non retribuite relative al 2008 e al 2009. Richieste - ha scritto il gip nell’ordinanza - che comunque non lo autorizzavano ad allontanarsi arbitrariamente dall’ufficio. La verifica sugli spostamenti in auto di servizio indicati da Pinna avrebbe poi reso la sua situazione ancora più complicata. I prossimi giorni gli avvocati Mariano Mameli, Maria Speranza Benenati, Giuseppe Masala, Eligio Cavaglieri, Carlo Pinna Parpaglia e Pietro Fresu presenteranno l’appello al tribunale della libertà.

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