Ecco le tasse a carico di chi vende immobili
Il calcolo tiene conto del valore che l’area aveva al momento della successione e del prezzo che risulta dall’atto di vendita
Dovendo vendere un lotto di terreno edificabile ereditato dieci anni fa, vorrei sapere dagli esperti notai i documenti necessari per poter stipulare l’atto e le tasse che deve pagare il venditore.
Il notaio incaricato della stipulazione dell’atto di vendita saprà fornirle l’elenco dei documenti necessari. Per quanto attiene le “tasse” che il venditore deve pagare, tutto dipende dal valore che l’area edificabile aveva al momento della successione ed il prezzo che risulta dall’atto di vendita. Se i due valori coincidono o se il prezzo è inferiore al valore dichiarato in successione o accertato dall’Agenzia delle Entrate, il venditore non deve pagare alcuna imposta. Se il prezzo di vendita è superiore al valore iniziale aumentato di eventuali spese, il venditore è soggetto al pagamento di un’imposta sul “guadagno” che realizza e che colpisce la differenza tra valore originario e valore finale. Il pagamento può avvenire con due modalità: in quella “a regime” il venditore dovrà calcolare quanto dovuto e pagare l’imposta al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Nelle modalità “con imposta sostitutiva” il procedimento è diverso. Ed è transitorio anche se questa transitorietà -come altre cose italiane - è in vigore da tredici anni e l’ultima proroga è prevista dai commi 887 e 888 della Finanziaria 2016. La normativa attuale prevede che l’imposta ordinaria sulle “plusvalenza” può essere sostituita da un’imposta sul valore dell’area fabbricabile risultante da una perizia giurata. Il venditore potrebbe risolvere tutto già al momento della stipula dell’atto di vendita e non aspettare la dichiarazione dei redditi, in presenza delle seguenti condizioni: l’area edificabile sia posseduta anteriormente al 1° gennaio 2016; entro il 30 gennaio 2016 venga redatta una perizia di stima giurata che indichi il valore attuale dell’area fabbricabile; il prezzo indicato in atto non sia inferiore a quello risultante dalla perizia (salve alcune eccezioni); entro il 30 gennaio 2016 venga pagata almeno la prima rata di quanto dovuto. L’aliquota da applicare è attualmente dell’8% e pertanto se il valore risultante dalla perizia è di Euro 200.000,00 l’imposta sarà di Euro 16.000,00 e dovrà essere pagata mediante versamento in banca con il Modello F 24. Il pagamento può essere effettuato in tra rate con scadenza il 30/6/2016 – 30/6/2017 e 30/6/2018. Le rate successive alla prima saranno gravate da interessi del 3%. Il notaio incaricato della stipula dell’atto le sarà utile anche nella compilazione del mod f 24.di versamento. Sulla convenienza dei due sistemi influisce l’entità della plusvalenza e l’aliquota Irpef applicabile ai redditi del soggetto che varia dal 23% al 43%.
Ufficio Studi del Consiglio Notarile di Sassari, Nuoro e Tempio