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Chiude il centro prelievi, l’Avis cerca una nuova sede

Chiude il centro prelievi, l’Avis cerca una nuova sede

OSILO. Un bilancio sostanzialmente positivo, quello stilato dalla presidente dell’Avis di Osilo, Nora Runchina, in occasione dell’assemblea annuale dei soci, seppure con qualche criticità. Fra queste,...

09 marzo 2016
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OSILO. Un bilancio sostanzialmente positivo, quello stilato dalla presidente dell’Avis di Osilo, Nora Runchina, in occasione dell’assemblea annuale dei soci, seppure con qualche criticità. Fra queste, la chiusura del centro prelievi che non aveva più i requisiti di legge. «Nel giugno 2015 - ha detto Nora Runchina - in applicazione delle norme europee, relative ai centri di raccolta sangue, purtroppo, la nostra sezione ha dovuto chiudere il Centro prelievi, poiché non è più considerato idoneo, per cui, tutte le raccolte successive a tale periodo, sono state fatte con l’autoemoteca come peraltro accadrà in futuro, a meno che non si riesca a individuare altri locali idonei. Ci rendiamo conto - ha aggiunto la presidente dell’Avis - che a Osilo è difficile reperire locali simili, ma confidiamo nella nuova amministrazione comunale che potrebbe darci una grossa mano nel reperimento di tali locali. Sarebbe di sicuro una marcia in più per l’attività di donazione». Altra nota dolente, quella dei soci sostenitori, che diminuiscono di anno in anno, e che nel 2015 sono scesi a 2 dai 7 dell’anno precedente.

Ma sono largamente prevalenti i risultati positivi, come li ha enunciati il presidente dell’Avis. «Nel corso del 2015 - ha detto Nora Runchina - sono state effettuate sei raccolte, quattro come da calendario e due straordinarie, una nel mese di gennaio, con il progetto Avis Scuola, finalizzato alla promozione della donazione del sangue con i ragazzi delle elementari e medie, con grande interesse da parte degli studenti che hanno avuto modo di conoscere da vicino l’autoemoteca e i donatori nel loro gesto, volontario e gratuito e l’altra nel mese di luglio». In tutto sono state raccolte 133 sacche di sangue, con altrettanti donatori, 17 dei quali hanno donato per la prima volta. Un risultato da non accantonare, comunque, considerato che in Sardegna il tasso di donazione non è molto alto e le strutture sanitarie sono spesso costrette a “importare” sangue dalla Penisola. C’è poi il nuovo servizio di trasporto delle persone con difficoltà motorie che l’Avis ha avviato, e che l’ha vista effettuare nel 2015 42 trasporti, di cui 14 nell’ambito della convenzione stipulata col Plus. Sul versante della protezione civile, l’Avis ha avuto l’operatività antincendio e ha collaborato per eventi e manifestazioni.

Ancora, il servizio “Dae”, defibrillatore semiautomatico, che l’Avis garantisce a tutte le manifestazioni sportive, e la collaborazione con l’Ail contro le leucemie. «Tutto questo è stato possibile - ha concluso la presidente Nora Runchina - grazie alla collaborazione dei soci, dei donatori, dell’amministrazione comunale e dei carabinieri». (m.b.)

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