La Nuova Sardegna

Sassari

Ambiente, nuovi controlli Sanzioni per 200mila euro

di Gavino Masia
Ambiente, nuovi controlli Sanzioni per 200mila euro

Attività della Guardia costiera per la tracciabilità dei rifiuti: 20 società nel mirino Il comandante Bianca: «Operiamo per ridurre al minimo i rischi di inquinamento»

18 marzo 2016
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PORTO TORRES. L’attività di polizia ambientale portata avanti nelle scorse settimane dalla Guardia costiera turritana nella provincia di Sassari - finalizzata alla prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale riguardante la tracciabilità dei rifiuti -, ha portato il personale della Capitaneria di porto ad elevare sanzioni amministrative nei confronti di una ventina di società per un totale pari a circa 200mila euro. Gli inquirenti, a seguito dei controlli effettuati, hanno infatti riscontrato diverse violazioni della normativa ambientale relative alla compilazione dei registri di carico e scarico e ai formulari dei rifiuti.

L’attività si è svolta principalmente nella zona industriale della Marinella, a partire dal mese di febbraio, e si è conclusa qualche giorno fa dopo aver controllato oltre diecimila formulari dei rifiuti nonché i relativi registri di carico e scarico, al fine di verificare la corretta tracciabilità e il conseguente regolare smaltimento degli stessi.

Un lavoro importante quello dei militari, programmato proprio per scongiurare danni ambientali in una parte di territorio comunale già devastato da inquinamenti ambientali lasciati diversi anni fa dagli impianti industriali. Una conferma che, purtroppo, arriva sino ai giorni nostri, dove sono previste operazioni di bonifica per alcuni siti ben individuati dell’ex Petrolchimico, ancora da avviare, dove sono state accertate forme di grave inquinamento ambientale. Gli uomini della Capitaneria, considerando la pericolosità dei rifiuti trasportati da un punto all’altro dell’isola, non si sono certo persi d’animo controllando tutti i vettori che si muovevano dall’area industriale verso altre destinazioni. Gli illeciti amministrativi riscontrati, nello specifico, hanno evidenziato irregolarità formali nella compilazione dei formulari a carico dei produttori, dei trasportatori, di eventuali intermediari e dei destinatari finali incaricati del corretto smaltimento. L’indagine ha permesso anche di accertare l’assenza di scarichi illeciti di rifiuti nel percorso dal luogo di produzione a quello di conferimento per lo smaltimento. «L’attività posta in essere – dice il comandante della Capitaneria Paolo Bianca – deriva da una specifica competenza in materia ambientale attribuita ex lege al Corpo della Capitanerie di porto-Guardia costiera e nell’ambito di tale competenza continueremo a svolgere verifiche e controlli tesi a ridurre al minimo i rischi di inquinamento ambientale in generale e dell’ambiente marino in particolare».

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