La Nuova Sardegna

Sassari

Scandalo patenti facili, è tutto prescritto

di Nadia Cossu
Scandalo patenti facili, è tutto prescritto

Centoundici gli imputati per corruzione, nel mirino della Procura alcune autoscuole e funzionari della Motorizzazione civile

19 marzo 2016
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SASSARI. Va verso la prescrizione il processo a carico di centoundici persone rinviate a giudizio ad aprile del 2013 nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Sassari sulle cosiddette «patenti facili» al termine di indagini accurate durate un paio d’anni.

Il lavoro della questura sassarese – partito nel 2010 – si era concentrato attorno ad alcune scuole guida della città dove, secondo la polizia, era stato organizzato un vero e proprio traffico di licenze, con tanto di presunta corruzione di funzionari della Motorizzazione civile che avrebbero fornito aiuti preziosi, come le dritte sui test ai candidati. Le indagini della Procura della Repubblica avevano ricostruito un presunto commercio di patenti, obiettivo di un ipotetico scambio di soldi o «altra utilità» – come scriveva all’epoca dei fatti il pm Michele Incani – tra candidati evidentemente non così sicuri di passare l’esame e impiegati della Motorizzazione. Il tutto attraverso – è sempre la ricostruzione dell’allora sostituto procuratore – i titolari di alcune autoscuole.

Un maxi processo che ha coinvolto, nella difesa degli imputati, decine di avvocati. Ma che, come è emerso nell’udienza di ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Elena Meloni, va verso la prescrizione. Salvo che per 4 imputati – tutti difesi dall’avvocato Mario Pittalis – ai quali è contestato il reato di falso per aver apposto in alcune carte di circolazione il tagliando di avvenuta revisione mentre in realtà non era stata effettuata. I restanti capi di imputazione nei prossimi mesi andranno prescritti. Nell’udienza del 15 aprile saranno infatti verificate le date di commissione dei reati per ciascuno degli imputati anche se qualcuno ha già annunciato di voler rinunciare alla prescrizione per arrivare a un’assoluzione piena.

L’inchiesta aveva creato non poco scalpore in città e nel circondario. Patenti di guida A e B sarebbero state elargite con troppa generosità nel 2008 e al termine delle indagini, all’inizio del 2010, sei tra funzionari della Motorizzazione e titolari di autoscuole, erano finiti in manette: tre in carcere, gli altri ai domiciliari (tutti liberati dopo poco). Poi era scattata la caccia alla patente taroccata e le posizioni si erano moltiplicate fino a contare 111 indagati con differenti capi di imputazione. Un elenco che aveva coinvolto tanti automobilisti ma soprattutto fatto tremare mezza Sassari. In molti casi, però, le accuse erano state ridimensionate se non cadute completamente e diversi indagati erano stati prosciolti. Ad alcuni impiegati della Motorizzazione e titolari di autoscuola era stata contestata l’associazione a delinquere, mentre la gran parte dei candidati deve rispondere di corruzione. L’accusa per alcuni è invece di aver sottratto documenti riservati per consegnarli ai titolari delle autoscuole. Secondo le indagini della polizia, a chi era in difficoltà veniva messa a disposizione una fotocopia del kit con le domande d’esame e relative risposte.

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