La Nuova Sardegna

Sassari

Una chiesa cinese a Predda Niedda

Una chiesa cinese a Predda Niedda

Esiste da qualche anno, non è abusiva ed è il luogo di culto degli evangelisti

20 marzo 2016
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SASSARI. Rimane appartata, dentro un vicolo a Predda Niedda che conduce alla carrozzeria German Car. Però chiunque ci sia passato davanti non ha potuto fare a meno di notare un grosso crocifisso rosso che sovrasta una scritta a caratteri cinesi: che ci fa una chiesa cinese allestita in un capannone della zona industriale? Anche nella pagina Facebook «Segnala a Sassari», molti iscritti sono rimasti molto incuriositi rispetto a questa cattedrale sconosciuta e ben mimetizzata. Che in verità esiste già da qualche anno ed è molto prolifica di attività. «Sarà una chiesa tarocca? È abusiva o autorizzata? E cosa si predica?».

Si tratta di una chiesa evangelica cinese, una delle tante che a partire dal 1984, anno in cui venne messa la prima pietra di un edificio a Roma, hanno attecchito su tutto il territorio nazionale. Quella della zona industriale di Sassari è un punto di riferimento per il nord dell’isola. Infatti oltre 100 adepti si ritrovano una volta alla settimana, in genere la domenica pomeriggio, per partecipare alla messa.

Una parte della celebrazione è dedicata ai canti, e alla fine sono sempre molto ben accette le donazioni.

Come sempre, per la comunità cinese, la riservatezza è la parola d’ordine. La stessa amministrazione comunale non aveva mai sentito parlare di questo luogo di culto: «Non risulta alcuna richiesta come attività produttiva – spiega il sindaco Nicola Sanna – e nè come edilizia privata. In quella struttura evidentemente non si vende nulla e non sono state effettuate modifiche tecniche. Circa le questioni di sicurezza i luoghi di culto non rientrano tra le attività elencate nel decreto ministeriale del 1982 soggette a certificazione antincendio».

In Italia il culto delle religioni è libero e non occorre alcuna comunicazione per praticarlo: «Solo nel caso l’assembramento è tale da poter costituire problemi di sicurezza – conclude il sindaco – è necessaria un’autorizzazione da parte della questura».

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