La Nuova Sardegna

Sassari

centro matrice di ossi

Progetto per la sicurezza del canale tombato

Progetto per la sicurezza del canale tombato

OSSI. C’è voluto circa un anno e mezzo prima che lo studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica richiesto a completamento della documentazione relativa al piano particolareggiato del...

02 aprile 2016
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OSSI. C’è voluto circa un anno e mezzo prima che lo studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica richiesto a completamento della documentazione relativa al piano particolareggiato del centro matrice arrivasse all’esame del consiglio comunale. E questo nonostante l’allarmante esito dell’ispezione al canale tombato, che convoglia le acque del rio S’Adde sotto le case del centro storico sino allo sbocco di S’Erimu. La perlustrazione del canale mediante video ispezione, infatti, si era dovuta interrompere a un certo punto per un notevole restringimento, una strozzatura dovuta alla presenza di strutture in cemento armato che ne impedivano materialmente il passaggio. In tutto questo frattempo la discussione è andata avanti fra polemiche infruttuose, senza che peraltro il problema fosse affrontato nelle sedi competenti. A mettere la parola fine a tutto questo è stata la Regione che, come ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Nando Canu introducendo l’argomento, ha chiesto il completamento di tutta una serie di adempimenti, in primo luogo l’adozione di una delibera di approvazione dello studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica aggiornato alla situazione scaturita dalla video ispezione. La Regione chiede, ha spiegato l’ingegner Fabio Cambula (dell’èquipe che ha redatto lo studio), di considerare la previsione che il canale tombato in caso di evento eccezionale e di piena sia completamente occluso. Una scelta che avrebbe la sua logica per il fatto che una sezione con un’altezza di soli 60 cm. inevitabilmente può essere occluso da pietre e detriti. In questo caso l’acqua scorrerebbe in superficie con conseguenze sulla viabilità e rischi di allagamento per le case. Potrebbe sembrare la situazione peggiore, si è detto, ma in realtà la situazione peggiore sarebbe che il canale, non avendo sfogo, possa andare in pressione con conseguenze difficili da valutare, certamente serie. Non si vuole creare allarmismo, ha commentato il tecnico, ma la gente deve sapere quali sono i possibili rischi. Si stanno esaminando diverse ipotesi, è stato annunciato, per una soluzione che sia condivisa con l’Autorità di bacino. Una è quella di ripristinare l’ampiezza del canale; bisognerebbe, in tal caso, fare ulteriori indagini per raccogliere tutta una serie di informazioni indispensabili. Ma ci sarebbero anche soluzioni alternative, che per ora il progettista non ha voluto anticipare. Il sindaco Serra ha confermato la determinazione nel voler mettere in sicurezza la zona urbana interessata. «Il progetto preliminare è quasi pronto - ha assicurato -. Nei prossimi giorni saremo in Regione per le ultime verifiche».

Pietro Simula

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