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Sassari

Sassari, paziente molestata in ospedale: il pm chiede 8 anni per il barelliere imputato

Sassari, paziente molestata in ospedale: il pm chiede 8 anni per il barelliere imputato

Presunta violenza sessuale su una paziente, l’imputato è un barelliere

14 aprile 2016
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SASSARI. Il pubblico ministero Corinna Carrara ha chiesto una condanna a otto anni per il barelliere accusato di aver molestato sessualmente una paziente mentre era stesa su un lettino in una stanza del pronto soccorso di Sassari.

Il fatto risale al 2012 e la donna aveva raccontato ai militari di esser stata palpeggiata nelle parti intime da quell’uomo che avrebbe dovuto accompagnarla da un reparto all’altro del Santissima Annunziata per effettuare accertamenti.

La paziente era arrivata in ambulanza al pronto soccorso di viale Italia in seguito a un malore, dolorante e con la febbre a 40. Dopo una prima visita, i medici avevano ritenuto di sottoporre la donna ad alcuni esami in un altro reparto. La cinquantenne era stata adagiata su una barella e affidata alle cure di un dipendente della cooperativa sociale Elleuno, la ditta che fornisce alla Asl e all’Aou il supporto ai servizi assistenziali. Poco dopo sarebbe avvenuta la molestia, che il codice penale considera comunque violenza sessuale.

La donna sarebbe stata trasportata in uno stanzino accanto agli ambulatori del pronto soccorso e a quel punto sarebbe stata palpeggiata dal barelliere nelle parti intime. L'uomo le avrebbe abbassato i pantaloni e l’avrebbe toccata con la scusa di avvicinarle la padella per urinare. Raccolte le forze, la vittima della presunta violenza ha gridato e chiesto aiuto. Le prime a raccogliere la sua testimonianza sono state due dottoresse in servizio al pronto soccorso e poco dopo alcuni parenti della paziente. Solo dopo tre giorni, ripresasi in parte dallo choc subìto, la donna aveva deciso di sporgere denuncia. La Asl, informata sull’accaduto aveva aperto un’inchiesta interna.

Il presunto violentatore da subito aveva respinto con forza le accuse e aveva presentato una controdenuncia per calunnia agli agenti del posto fisso di polizia dell’ospedale civile. E aveva denunciato anche il fidanzato della paziente per minacce. Quando la sua compagna gli aveva raccontato quello che era successo lui era andato a cercare il barelliere. Entrambe le posizioni sono però state archiviate.

Dopo la denuncia presentata ai carabinieri, la donna si era rivolta all’avvocato Marco Costa che la ha assistita durante tutto il processo che si concluderà oggi con la lettura della sentenza. (na.co.)

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