La Nuova Sardegna

OZIERI. Curiosità e interesse ha suscitato non solo fra le socie ed i soci della Università della terza Età di Ozieri la relazione presentata nella sala convegni dell'ex convento di San Francesco dal giornalista Paolo Pillonca, che ha trattato il tema: “Le donne e la poesia in Sardegna”. Ha esordito col mettere in rilievo l'importanza de sas attitadoras e delle compositrici de sas anninnias, quasi che la donna fosse la destinataria delle sorti della vita e della morte dell'umanità. Sas ninnias (i canti, quasi sempre in rima, per i figlioletti) e sos attitidos, quelli in onore dei defunti, accompagnano così l’esistenza di ogni essere dall’inizio alla fine: «Molte donne eccellevano nei tempi passati in tale tipo di improvvisazione con l’uso del settenario, assurgendo spesso a cime di vero lirismo», ha detto Pillonca, richiamandosi anche a quanto più volte asserito da esimi studiosi della lingua sarda; fra gli altri il canonico Spanu nella prima metà dell’800. È stato affermato pure che Ozieri vanta una lunga e lodevole tradizione nel settore con tante donne che hanno dato lustro alla città con le loro poesie. Sono state onorate fra le tante le cantanti-poetesse Maria Rosa Punzirudu e Maria Teresa Cau, le pluripremiate nei vari concorsi isolani Carmela Meridda, Minnia Pani, Giovanna Maria Lai, Tetta Becciu e l'intensa opera di valorizzazione e recupero dei testi che fanno nel settore le sempre più apprezzate attrici della Compagnia delle Donne. Denso di piacevoli ricordi della vita delle comunità locali, è stato l’intervento di Antonio Canalis. Ha comunicato che il direttivo dell Premio Ozieri ha in programma un convegno dedicato proprio alle poetesse che hanno partecipato coi loro lavori al concorso nei suoi 60 anni di vita.

Gerolamo Squintu